Dalle interviste rilasciate da Seri in questi giorni, a proposito dell’aeroporto, apprendiamo che il Sindaco, in perfetta continuità con il suo predecessore Aguzzi, intende continuare a spendere soldi di tutti i cittadini fanesi nell’aeroporto, a vantaggio di pochi, e soprattutto senza alcun ritorno economico in termini di canoni concessori o di affitti per l’amministrazione comunale. Ciò in barba alle priorità ed alle competenze che la legge riserva agli Enti Locali.
Precisiamo che non sono i “grillini” che chiedono al Comune di uscire dalla Fanum Fortunae, ma sono le leggi che disciplinano le partecipazioni degli Enti Locali che lo impongono, come abbiamo chiaramente spiegato nella nostra mozione in consiglio comunale e nel nostro esposto al Prefetto. Anzi, per essere più precisi, secondo la legge finanziaria 2014, comma 569, le partecipazioni del Comune e della Provincia nella società aeroportuale Fanum Fortunae sono già cessate dal 30.04.2014. Pertanto non rimane altro per quegli enti che chiedere all’amministratore della Fanum Fortunae la liquidazione in denaro della loro quota, se vogliono rispettare la legge.
Nessuna necessità pertanto di trovare qualcuno che subentri al Comune, come dice il Sindaco nell’intervista, tanto più che l’aeroporto può andare avanti benissimo anche senza la Fanum Fortunae (ennesima inutile sovrastruttura di intermediazione “politica”) con i servizi aeroportuali necessari forniti dagli stessi utenti dell’aeroporto, che tra l’altro li stanno già gestendo ora in appalto dalla Fanum. Il tutto sotto la diretta supervisione del vero gestore dell’aeroporto, che è l’ENAC, come imporrebbe la legge. L’aeroporto, senza il Comune di Fano nella società Fanum Fortunae, non verrà chiuso!
Sarebbe ora che il Sindaco capisca che non rientra tra le competenze del Comune continuare a spendere i soldi dei cittadini nell’aeroporto, ma che questo semmai rientra nelle competenze dello Stato.
Sarebbe ora che il Sindaco capisca che è invece preciso dovere dell’amministrazione comunale iniziare ad incassare l’affitto degli immobili aeroportuali costruiti ormai venti anni fa a spese dei cittadini di Fano e recuperare almeno in parte i 496.835 Euro versati nel capitale sociale della Fanum Fortunae, società che non svolge servizi di interesse generale.