Il nostro sindaco si esalta quando parla di tavoli di lavoro e di confronto. Peccato che questi tavoli non servano a nulla oppure non vengono fatti quando occorrono.
Tre esempi lampanti tutti legati ai lavori pubblici. Casello Fano Nord: non c’è stata nessuna visione di insieme e di concertazione con l’amministrazione di Pesaro. Tanto che il la Commissione Tecnica del Ministero dell’Ambiente boccia sonoramente il nostro casello proprio perché nel nostro progetto non c’è una strategia per far defluire il traffico dal casello verso Pesaro. Tutti sanno (e viene segnalato nella lettera del Ministero) che il traffico andrebbe verso via Trave e poi ad intasare le vie centrali di Fano. Quindi, progetto bocciato definitivamente. Non era Seri quello che aveva le conoscenze presso il Governo nazionale? Che bello essere trattati così a pesci in faccia! Il ministro Lupi e il consigliere regionale Carloni sono già scappati a gambe levate? Ora si cerca di correre ai ripari facendo rientrare, all’interno dello studio di Valutazione di Impatto Ambientale, il casello di Fano Nord con quello di Pesaro Sud, ancora in fase di progettazione definitiva. Quando i buoi sono scappati…
Ultima notizia sulle scogliere di via Ruggeri. Il progetto deve essere sottoposto a V.I.A. e quindi i tempi si allungheranno di almeno e ulteriori 150 giorni circa, prima di procedere con le fasi finali. Ricordiamo che se entro dicembre 2015 non si “attiva il cantiere”, i 3 milioni di euro a disposizione verranno persi. Oltretutto in fase di V.I.A. il progetto potrebbe essere completamente rivisto o respinto, visto che i 3 milioni di euro sembrano provenire da un capitolo di spesa per la sola realizzazione delle scogliere davanti a viale Ruggeri e che verranno utilizzati, invece, per le scogliere da Ponte Metauro fino al porto. Con un sicuro abbassamento della qualità del manufatto e quindi dell’efficacia contro le mareggiate sempre più potenti.
Infine la questione strada delle barche. E qui si rasenta la follia. Pochi mesi fa il Comune presenta un progetto con alcune variazioni secondo alcune indicazioni della Sovraintendenza, che hanno fatto lievitare i costi di alcune centinaia di migliaia di euro. Il Comune stesso avrebbe dovuto sborsare questa eccedenza. Praticamente la strada delle barche non si sarebbe fatta, visto che l’amministrazione non ha più un euro da spendere. In più è arrivata, poche settimana, fa la bocciatura della Sovraintendenza sul progetto presentato! E’ vero che i tecnici e l’assessore competente si sono visti con il Sovraintendente, ma quest’ultimo non aveva dato certezza che le indicazioni fornite potessero soddisfare tutti i requisiti. A quel punto, prima di presentare il progetto, era opportuno verificare definitivamente, con un ultimo incontro anche informale tra le parti, la corrispondenza tra quello scritto e le reali richieste della Sovraintendenza. Forse un tavolo in più serviva… Ma a chi troppo e a chi niente.