QUAL E’ L’ETICA DELLA MAGGIORANZA?

codice_eticoQuando la maggioranza mette in discussione la sensibilità, da parte nostra, ai valori per i quali il Movimento 5 stelle è nato e su cui ha costruito la propria ragione di esistere, cioè la legalità, la trasparenza e l’onestà, non possiamo permetterci di tacere. L’occasione per ribadire alcuni concetti ce la offre chi ci accusa strumentalmente di essere usciti dall’aula consiliare al momento della votazione del Codice etico per gli amministratori. Vorremmo ricordare che tutti i principi sanciti dal Codice etico approvato martedì fanno parte da sempre del DNA del Movimento 5 Stelle, che richiede requisiti tra l’altro molto più stringenti per l’accettazione delle candidature, a qualsiasi livello, e tra questi: l’assenza a proprio carico di sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive; il limite massimo di due mandati; l’obbligo di residenza nel Comune in cui ci si candida.

Avevamo tutta l’intenzione di votare anche noi a favore del Codice etico, nonostante si trattasse di un documento dal valore simbolico e semplificato rispetto alla Carta di Pisa a cui si ispira. Però l’ipocrisia con cui il PD ed i suoi alleati poco prima avevano bocciato, con scuse demagogiche e in totale spregio della trasparenza e dell’etica, appunto, la nostra proposta di istituire una Commissione di inchiesta sul caso Profilglass, nel tentativo di risolvere i problemi della ditta stessa, dei lavoratori e degli abitanti della zona, ci ha impedito di stare al gioco di quei consiglieri che da una parte si riempivano la bocca di parole nobilissime come “legalità”, dall’altra smentivano sistematicamente se stessi nei fatti. Non riusciamo inoltre a capire per quale motivo – ed è l’occasione per fare chiarezza – dal Codice etico siano scomparsi, rispetto al modello proposto da Libera,  i passaggi più importanti, quelli cioè che riguardavano il cumulo dei mandati politici, la dichiarazione di appartenenza alle associazioni riservate (chiaro riferimento alle affiliazioni massoniche) e il finanziamento dell’attività politica da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione. Perché i nostri amministratori temono di assumere una posizione netta in merito a questi aspetti dirimenti?

In ogni caso sarà nostra premura tra un mese verificare se effettivamente tutti i consiglieri che hanno espresso il proprio voto favorevole avranno aderito personalmente al Codice etico, come richiesto dalla delibera e se l’impegno assunto a parole sarà onorato nei fatti. Noi, anche se poco soddisfatti, assicuriamo di firmarlo, anche in questa forma limitata ed addolcita che deve aver accontentato comunque  l’Assessore alla Legalità e Trasparenza.

Stendiamo infine un velo pietoso sull’accusa di non aver partecipato, qualche mese fa, alla votazione della mozione del PD sul gioco d’azzardo patologico: questo preoccupante fenomeno, infatti, è stato agevolato, e non certo ridimensionato, dai condoni miliardari e dai favori di vario genere concessi dai governi Letta e Renzi alle lobby delle slot machine.

Ma qual è l’etica di questa maggioranza? E’ fatta solo di belle parole?

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