Sta diventando imbarazzante anche per noi intervenire tutte le settimane per chiedere le dimissioni di esponenti politici o di dirigenti di nomina politica, quindi non osiamo immaginare in quale stato confusionale si trovi la maggioranza che – purtroppo – ci serve continuamente su un piatto d’argento l’occasione per farlo.
L’ultima in ordine di tempo è l’assunzione, da parte di Aset Spa, della coordinatrice del circolo PD di San Lazzaro, Daniela D’Agata, nella ruolo di portavoce di Aset guidata dalla Presidente Lucia Capodagli, esponente dello stesso partito.
Tra i partiti della maggioranza, colti da isteria generale, è iniziato lo scaricabarile: il segretario del PD Marchegiani afferma di cadere dalle nuvole e pretende a gran voce le dimissioni della D’Agata da tutti i suoi incarichi politici; gli alleati, che si dicono ignari anch’essi del fattaccio, si risvegliano dal letargo e in un ritrovato slancio di rigore morale esigono la convocazione di una riunione di maggioranza straordinaria. Peccato che poi, nonostante le voci grosse, tutto finirà a tarallucci e vino, come finora accaduto: ricoprire posti di potere in questa città, anche al prezzo di cedere su fronti importanti, fa gola a tanti, sicuramente troppi.
E volete vedere che alla fine vorranno far ricadere tutta la responsabilità del misfatto sulle spalle della giovane dirigente del PD appena assunta?
Noi invece chiediamo le dimissioni dell’unica persona che sicuramente ha avuto un ruolo determinante nella vicenda, finora lasciata volutamente nell’ombra, e cioè la Presidente di Aset, Lucia Capodagli. A lei ricordiamo che in passato non è mancato il passo indietro di importanti esponenti politici proprio in seguito ad alcune assunzioni “chiacchierate” sotto il profilo dell’opportunità. Siamo sicuri che anche a lei non mancherà la dignità professionale e il senso di responsabilità per riconoscere i suoi errori e trarre le dovute conseguenze.
Per il resto, questo episodio, dopo quello della CPL Concordia, non fa altro che evidenziare ancora una volta come questa Giunta e i partiti che la sostengono adorino farsi belli con i codici etici, gli Assessorati alla legalità e alla trasparenza, le (sacrosante) campagne di Libera per presentarsi agli occhi dei cittadini come gli unici depositari dell’etica pubblica, ma anche come falliscano miseramente quando passano ai fatti.