Martedì sera, in una seduta fiume, che solo chi pensava che si trattasse di argomenti secondari poteva convocare così addensati, è emerso chiaramente il modo di costruire e pensare la città di questa giunta: mettendo la polvere sotto il tappeto, all’insaputa sembrerebbe dei suoi stessi consiglieri!
Due argomenti molto spinosi e diversi hanno mostrato come – in entrambi i casi – si è cercato di far passare inosservate delle “mosse” che –se pur camuffate tra controdeduzioni e convenzioni- sono delle vere e proprie scelte di pianificazione urbana a lungo termine, e che per il peso che hanno, avrebbero dovuto essere portate all’attenzione di tutti, sotto la luce del sole e gli occhi dei cittadini, con veri metodi di partecipazione e trasparenza.
Anzitutto la “complicazione” nella variante San Lazzaro, che sta aspettando l’approvazione. La Provincia con una osservazione fa notare come il nuovo comparto ricadrebbe nella fascia di rispetto della ferrovia Fano-Urbino. La proposta dell’amministrazione è di non accogliere questa osservazione, considerando che la Ferrovia è stata dismessa. Oltre ad alcune questioni tecniche, sorge una domanda politica importante: è normale decidere di compromettere la possibilità di ripristino della Ferrovia nei fatti (e non nelle parole ci pare) decretando la non-tutela di questa possibilità, considerando “di prassi già da un po’ di tempo” inesistente il vincolo. Quindi, proprio mentre si riapre la possibilità di ripristino di questa linea, questa amministrazione si fa protagonista di azioni pianificatorie “un po’ di sotterfugio” che compromettono questa possibilità e hanno un peso enorme?.
Poi la questione Via Toniolo ( o Asse II) nell’area industriale di Fano, la famosa strada da PRG “circondata” da stabilimenti e proprietà Profilglass, che la ditta aveva richiesto di cancellare dalla pianificazione già qualche tempo fa. Di essere così sfacciata l’amministrazione non se l’è sentita, ma con l’atto che propone di fatto ha già deciso che per almeno 10 anni di fare quella strada non se ne parla e le condizioni che concorda con la ditta stessa sono tali per cui non esageriamo nel dire che quella strada, completa, non ci sarà mai. La cosa ridicola è che mentre si chiede a Profilglass – a compensazione della proroga dei 10 anni – di completare un’altra strada (via Vampa) non le viene chiesto di completare – o almeno cedere al Comune- tutto l’asse 2, lasciando fuori il tratto finale di ingresso nella VIII Strada, che oggi è di proprietà della stessa Profilglass.
Ma che razza di modo è questo di rilanciare la città? Ma se davvero volessero una città disegnata in maniera organica e partecipata, questo tipo di scelte non dovrebbero forse essere portate sotto i riflettori, per avviare una riflessione condivisa e trasparente?
Siamo stanchi dei bei discorsi e delle brutte prassi. Le scelte rilevanti per il territorio vanno fatte insieme ai cittadini e con calma, non di fretta tra una piega burocratica e l’altra. A Fano non servono ulteriori ferite o ulteriori toppe. A Fano serve una idea di città e una amministrazione che la persegua con coraggio e coerenza.