affronteIl Prof. Corrado Piccinetti ha ospitato presso il laboratorio di Biologia Marina, in un incontro moderato da Hadar Omiccioli, il nostro Europarlamentare Marco Affronte per parlare dei problemi che affliggono il Mare Adriatico.

Alla presenza di un folto pubblico, in gran parte formato da operatori del settore della pesca, si è parlato del problema delle vongole e delle trivellazioni finalizzate alla ricerca del petrolio.

Per cause ancora non del tutto accertate, le vongole dell’Adriatico non riescono a raggiungere le dimensioni minime, stabilite dall’Unione Europea, per la loro commercializzazione, generando un grosso problema per coloro che fanno della pesca di tali molluschi la loro ragione di vita. E’ seguito un vivace scambio di vedute sulla questione con i pescatori presenti in sala, grazie al quale è stato possibile un utile approfondimento della problematica. A livello europeo si sta puntando, grazie all’apporto della componente italiana, a realizzare uno studio entro giugno che permetta un approccio più realistico per la pesca delle vongole, nel rispetto della specie e di chi ne trae sostentamento. Si premerà per una riduzione della taglia minima e a una gestione della risorsa alternando zone di sfruttamento a zone di sviluppo.

Marco Affronte ha poi esaminato i rischi legati alla ricerca di petrolio nell’Adriatico, già avviata dalla Croazia.

Per tentare di estrarre un petrolio di bassissima qualità (bitume) viene messa a repentaglio la vita del nostro mare e, quindi, delle tante attività economiche ad esso legate. Purtroppo l’Italia, accodandosi alla Croazia, si appresta a concedere i permessi per trivellare anche le nostre coste. Invece di puntare su un potenziale immenso di risorse rinnovabili.

Al termine anche il nostro candidato presidente delle Marche, Gianni Maggi, è intervenuto sulle suddette questioni precisando quanto incida negativamente, sulla soluzione di tali problemi, la vecchia politica, irrimediabilmente inetta e corrotta, che è pronta ad entrare in campagna elettorale in nome di un finto rinnovamento affidato ai soliti personaggi già presenti da anni nel panorama politico della nostra regione. Gli stessi che si sono resi protagonisti del fallimento dell’economia delle Marche, tra cui la gestione della pesca.

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