Ma abbiamo soldi da sprecare??? Ancora il bilancio non l’abbiamo visto, ma a sentire i commenti c’era sembrato di capire di no. Eppure qualcosa non torna, perché spendere tra i 45 e gli 80 mila euro in pochi giorni per la pura consulenza nella progettazione europea sicuramente può permetterselo sono un comune ricco. O un comune che naviga nel buio.
Che l’amministrazione comunale e la giunta si trovassero sguarniti di competenze per la progettazione europea l’avevamo capito, in primis dal fatto che dopo il primo anno ancora non è stato presentato nessun progetto ad alcun bando, né avviato nessun percorso in tal senso.
Ma la soluzione non è qualche spesa pazza “a tema”. Soprattutto se scoordinata e non finalizzata. In pochi mesi il Comune si è impegnato:
- Ad aderire all’associazione TECLA, costo 5000 €/anno
- Ad assegnare –tramite ASET- un incarico non definito (ma che potrebbe facilmente arrivare a 40.000 €) diretto a un professionista già identificato per il coordinamento tecnico di un progetto proposto dal professionista stesso (che almeno per fortuna è un bel progetto), senza alcuna chiarezza su quali altre vie siano state valutate…
- Ad aprire, il giorno seguente, un ulteriore bando per un incarico almeno di due anni a 36.000 € + IVA lordi (cioè un assunzione) all’anno ad un professionista per “esperto in progettazione per partecipazione a bandi per attribuzione di fondi provenienti da finanziamenti UE e relativa gestione degli stessi “
Abbiamo presentato un’interrogazione su questi incarichi, perché oltre ad essere una modalità di approccio al problema anomala e nel nostro caso ridondante, in nessuno dei due casi è specificato a quali obiettivi i due professionisti sono vincolati: quante proposal verranno presentate in un anno a fronte di una spesa tra i 45 e gli 80 mila euro?
C’è un motivo se nessuno dei comuni limitrofi si muove così. La progettazione europea non si improvvisa. Occorre investirci ma occorre farlo in maniera ragionata e graduale. Tutti i consulenti normalmente chiedono un piccolo incarico (tra i 500 – 2000 € di solito) in fase di scrittura della proposta e poi partecipano al progetto e –nel caso la proposta vinca il bando – ricevono quindi anche loro finanziamenti.
Se ipotizziamo che -siccome Fano è molto indietro- forse il consulente avrebbe dovuto scriverlo tutto da solo il progetto e ci avrebbe chiesto 3000 € a proposta, in un anno per Fano sarebbero state presentate almeno tra le 15 e le 30 proposte progettuali. Quante ne vedremo effettivamente tra un anno?
L’accesso ai fondi europei è possibile solo se c’è una strategia, una volontà e una capacità di tenerne le fila. Se questa amministrazione non è capace di attivare tutto questo chieda aiuto, ma non spenda “a vanvera” i soldi dei cittadini, solo per poter dire: “la stiamo affrontando”.