Altra promessa non mantenuta da Seri: fusione dell’Aset entro giugno 2015. Tanto che addirittura gli incarichi alle neopresidenti sono stati prolungati fino al 31 gennaio. Si continua, oltretutto a considerare le Aset come dei bancomat: più di 2 milioni di Euro di incasso da parte del Comune sugli utili delle due società nel bilancio di previsione. Vale a dire che gli effetti benefici della raccolta differenziata, che abbattono l’ecotassa, non si porteranno ad una riduzione delle tariffe, ma, incredibilmente, a un loro aumento. Ma noi ci batteremo perché tutto questo non avvenga.
Abbiamo appreso da pochi giorni la proposta avanzata dall’ex Presidente di Aset Holding, Antonio Fortuna, sulla nuova forma organizzativa da dare alla futura nuova Aset, derivante dalla fusione delle due precedenti. E da cittadini a cittadino lo abbiamo contattato e ci siamo confrontati su alcuni punti molto interessanti. Quando verrà portato il nuovo statuto della nuova società (non sappiamo neanche più quando!), noi saremo comunque pronti a proporre la nostra idea. Un’idea che assicuri un forte risparmio economico attraverso un azzeramento delle cariche, l’individuazione di un amministratore unico da ricercare all’interno del personale interno (eliminando così il consiglio di amministrazione) e individuando solamente i direttori per le aree di competenza e di azione della nuova società. Un risparmio che si realizza con i tagli da incarichi apicali e che si può calcolare in due milione di euro in un quinquennio. Soldi che possono essere reinvestiti in servizi migliori e per un diminuzione delle tariffe ai cittadini.
Ma c’è anche un’idea che assicuri la partecipazione nelle decisioni da assumere. Attraverso la convocazione costante dell’amministratore unico in consiglio comunale e l’attività regolare della commissione di garanzia e controllo.
E, infine, un’idea che assicuri la trasparenza attraverso la convocazione trimestrale dell’assemblea di tutti i soci.
Questi tre passi che possano dare risparmio, partecipazione e trasparenza sono alla base della nostra originaria proposta di Azienda Speciale. Idea subito scartata dalla precedente e dall’attuale maggioranza. Ma che vogliamo riportare sul tavolo della discussione attraverso queste tre proposte al momento della redazione del nuovo Statuto societario. Noi ci siamo, e la nuova giunta?