Abbiamo battagliato in consiglio comunale per modificare la delibera comunale e la convenzione che la Regione Marche ha calato dall’alto sull’organizzazione del Consorzio per la gestione dell’acqua e delle tariffe idriche in Provincia (AATO). L’abbiamo fatto per introdurre i principi di acqua come bene pubblico, per la trasparenza della gestione e per dare voce a tutti i Comuni della Provincia. La maggioranza di Seri ci ha bocciato tutti gli emendamenti (proposte di cambiamento) in questa direzione. E qui sta la beffa: pur condividendo appieno il merito delle nostre proposte, nel metodo (secondo alcuni pareri tecnici, su cui abbiamo grosse riserve) la convenzione e la delibera non erano modificabili. Pur dimostrando alcune incongruenze nel loro ragionamento e nella bontà delle proposte anche dal punto di vista della regolarità tecnica, la maggioranza “cuor di coniglio”, per paura di un commissariamento, ha rigettato le nostre proposte.
E oggi ci chiediamo: visto che proprio in questi giorni il consiglio comunale di Pesaro, capitanato da Ricci, ha emendato la stessa delibera, forse verrà commissariato? Certo che no! La modifica fa sì che il Sindaco vada in assemblea AATO a proporre le variazioni e da qui possa tornare in Regione. Proprio quello che anche noi chiedevamo con uno dei nostri emendamenti. Insomma un bel segnale da dare a questa Regione che impone il volere ai consiglieri comunali, come fossero dei passacarte. Pesaro ha alzato la testa, la giunta e la maggioranza del consiglio comunale fanese ha abbassato le orecchie. Solo il Movimento 5 stelle di Fano ha fatto sentire la sua voce sull’acqua pubblica, nel rispetto del referendum del 2011. E, visto l’ascendente che Matteo Ricci esercita su Seri e il Pd di Fano, pensiamo che questi ultimi dovrebbero andare a ripetizioni da lui riguardo la correttezza e la sostenibilità delle procedure istituzionali.