Abbiamo saputo che l’incontro tenutosi ieri, alla Sala della Concordia, tra gli esercenti e la Giunta per discutere della triste situazione che riguarda le manifestazioni turistiche fanesi, si è prudentemente svolto lasciando i giornalisti alla porta, giusto per rimarcare la notoria attenzione per la trasparenza dimostrata da questa Amministrazione che vi ha dedicato un Assessorato apposito, solo quello, infatti.
Tra le notizie che sono state fatte trapelare da questa sorta di informazione controllata, c’è anche quella della promessa, fatta dal Sindaco, di istituire l’ennesimo tavolo di lavoro per confrontarsi con i commercianti, addirittura mensile, sì, dopo più di un anno dall’insediamento.
Si tratta niente meno che dell’ennesimo contentino dato alle realtà culturali e produttive della città per tentare di spegnere il malcontento dovuto alla completa mancanza di progettualità di Sindaco ed Assessori. Solo negli ultimi giorni sono state date astratte rassicurazioni ai carristi circa un loro futuro coinvolgimento nella promozione del Carnevale ed è stato preso l’impegno con l’Ente Carnevalesca per organizzare la cena dei mille tesserati in Piazza XX Settembre, allo scopo di far dimenticare il tremendo smacco subito con la cancellazione del carnevale estivo.
Queste scappatoie dimostrano che questa Giunta ha definitivamente rinunciato a pianificare gli eventi con una visione strategica ed organica che metta un po’ di ordine nel pulviscolo delle migliaia di micro-manifestazioni organizzate a Fano tutto l’anno, spesso a carico di privati, lasciati soli in questo momento economicamente drammatico. Una visione di ampio respiro dovrebbe invece consentire di concentrare energie organizzative e risorse economiche su pochi grandi eventi di richiamo internazionale, cercando di intercettare la collaborazione artistica di nomi importanti sulla falsariga di quanto avveniva con Dario Fo e Franco Battiato, sfruttando anche il brand di “Fano Città del Carnevale”, che nella sua idea originaria avrebbe dovuto trasformare la nostra città in una sorta di “museo” permanente a cielo aperto del Carnevale. I due eventi su cui puntare, non nutriamo alcun dubbio a riguardo, sono appunto il Carnevale e la Fano dei Cesari, che evidenziano entrambi le nostre origini e tradizioni di cui ciascun fanese va orgoglioso.
Basterebbe anche solo guardarsi intorno per un attimo e vedere che cosa succede nelle città vicine: pur in momenti difficili dal punto di vista finanziario, la sinergia tra pubblico e privato permette, ormai da anni, di organizzare manifestazioni che registrano numeri da capogiro, spesso coniugando il divertimento con le bellezze artistiche ed enogastronomiche che ci sono da offrire.
Evidentemente il patto di stabilità e le ristrettezze di bilancio non imbrigliano tutti e solo qui vengono considerate scuse credibili per giustificare l’immobilismo.
Fano meriterebbe di meglio, invece è tristemente la città della Cultura part-time, per coniugarsi con gli impegni lavorativi dell’Assessore.