Per il terzo anno consecutivo la Società Aeroportuale “Fanum Fortunae” S.r.l., soci Comune di Fano, Camera di Commercio e Provincia di Pesaro, chiude il bilancio in rosso. Dalle risultanze del bilancio 2014 infatti si rileva una perdita di ben 118.930 Euro.
L’amministrazione della società partecipata ed il Comune di Fano non sono stati in grado di portare a termine la realizzazione della pista di asfalto, oltretutto secondo noi del tutto inutile visti i volumi di traffico e la tipologia dei velivoli ammessi, nonostante fosse già stata interamente finanziata dall’Enac ed il relativo progetto completato. Ma i 600.000 Euro dell’ultimo aumento di capitale versati dal Comune e dalla Camera di Commercio per gli investimenti accessori alla pista sono stati comunque in larga parte spesi, visto che la liquidità residua al 31.12.2014 ammontava a soli 138.895.
Naturalmente, come fa il governo, si dà sempre la colpa dei propri insuccessi ad altri: i precedenti amministratori, la burocrazia, le norme ambientali, la perfida Regione, i gufi …..
La verità è che Seri, in perfetta continuità con l’amministrazione Aguzzi, consente di spendere i soldi di tutti i cittadini fanesi a vantaggio di pochi utilizzatori privati dell’aeroporto, anche attraverso affidamenti di servizi a società i cui soci si nascondono dietro fiduciarie estere, come già emerso in Commissione Garanzia e Controllo (assessore alla trasparenza Mascarin dove sei?). Ciò senza alcun ritorno economico per l’amministrazione comunale in termini di canoni concessori o affitti.
E’ invece preciso dovere dell’amministrazione comunale incassare i canoni concessori degli immobili aeroportuali costruiti dal Comune ormai venti anni fa a spese dei cittadini di Fano, e recuperare almeno in parte i 496.835 Euro versati dal solo Comune di Fano nel capitale sociale della Fanum Fortunae, società che non svolge servizi di interesse generale per tutti i cittadini. Oltretutto Seri è in ritardo di alcuni mesi nella presentazione del piano di razionalizzazione delle società partecipate. Quale migliore occasione, in questo tempo di obbligo di taglio degli sprechi, mettere in liquidazione questa ennesima inutile società partecipata, come peraltro previsto dalla legge?
Che l’aeroporto cammini sulle proprie gambe e venga gestito dai suoi stessi utenti, a loro spese.