Potrebbe essere oggetto di scommesse all’inglese (dove si punta su qualsiasi situazione di vita…) il balletto Minardi si dimette – Minardi non si dimette.
Ma non è così semplice: c’è una scommessa nella scommessa. Sì, perché pare che Minardi si dimetta da Presidente del Consiglio comunale di Fano, ma non da consigliere comunale, mantenendo contemporaneamente le cariche di consigliere regionale e Vicepresidente del Consiglio regionale, appena conquistate. Un puzzle da mille e una notte. Puro esempio di attaccamento alla poltrona, alla faccia dei cittadini fanesi.
Ma la vicenda ha qualcosa anche di profondamente inverosimile: non dimentichiamo l’imbarazzante promessa, fatta in campagna elettorale dal neo-eletto consigliere regionale, di sottoscrivere la Carta di Avviso Pubblico, che tra le altre cose impegna espressamente ad evitare il cumulo delle cariche anche fuori dai casi in cui sia la stessa legge a vietarlo. E’ superfluo ricordare che quest’ultima precisazione, però, è stata prudentemente soppressa dal codice etico adottato dal consiglio comunale di Fano, per consentire ai politici di professione di perseverare indisturbati nella perpetuazione di questi nauseanti malcostumi.
Ma perché Minardi non si è ancora dimesso e non lascerà comunque il consiglio comunale di Fano? Semplicemente perché il PD fanese, in un gioco di mosse come a scacchi, non ha ancora deciso chi deve occupare la poltrona lasciata libera e perché potrebbe entrare qualcuno di non gradito. Alla fin fine, il problema principale per questa amministrazione sono le “poltrone”. Quello che preoccupa i cittadini fanesi, però, è ben altro.