La città ha aspettato quattro mesi che si giocasse la partita interna al Pd tra i giovani rottama-tori piddini e gli esponenti della vecchia guardia. Partita che pareva dagli esiti certi, almeno nu-mericamente parlando, visto che in campo c’è una squadra formata da sette consiglieri (Cucchiarini, Perini, Fanesi, Nicolelli, Fumante, Bacchiocchi, Torriani) contro tre (Marchegiani, Minardi, Fulvi).
Abbiamo atteso con il fiato sospeso per tutta l’estate e alla fine, dopo tira e molla, dichiarazioni pubbliche edulcorate e private al vetriolo, i giovani si sono arresi e hanno alzato la bandiera bian-ca. La staffetta tra Minardi e Fulvi, prevista da noi fin dalla campagna elettorale, è stata accettata come inevitabile. Fanesi, che da sempre ambisce ad una poltrona più comoda di quella da consi-gliere comunale, contrariamente a quanto desiderato, si accontenterà di un assessorato part time e forse pure gratuito, in base a quello che è emerso finora dalle dichiarazioni pubbliche del Sindaco e dalle discussioni tenutesi nell’ultimo Consiglio Comunale.
Insomma, per i giovani piddini e per la città stessa, c’è stata una debacle totale, perché totale è il fallimento della possibilità di vedere rinnovata questa classe politica, se non nelle facce, almeno nel suo operato. Niente di più trito e già visto, niente di più meramente scontato dell’esito ottenuto.
Di certo c’è solo che in questi giochetti si sono persi quattro mesi di tempo utili al lavoro, in tratta-tive gestite addirittura dal segretario provinciale Gostoli, per arrivare ad una riconciliazione di quelli che parevano gli opposti, ma che invece si sono ritrovati ad essere facce della stessa medaglia.
Più che una pace poi questa sembra una tregua, infatti bisognerà sistemare ancora la questione del nuovo capogruppo in Consiglio del Pd e trovare una figura che sostituisca Marchegiani alla gui-da del partito in città, sempre che almeno lui, contrariamente a quanto fatto finora da Renato Clau-dio Minardi, mantenga fede alle dichiarazioni fatte e si dimetta dalla segreteria.
A proposito, caro Presidente, a quando le dimissioni? Saranno anche da consigliere o solo dalla pre-sidenza? Certo che l’idea che i giovani consiglieri accettino anche che Minardi resti dov’è solo per evitare che entri in consiglio un ex compagno, sarebbe proprio troppo e forse la medaglia dovrebbe-ro appendersela al petto come onorificenza per aver perso tutte le partite.
Marta Ruggeri
Roberta Ansuini
Hadar Omiccioli