Ieri sera, in Consiglio comunale, è stata approvata la nostra mozione con cui abbiamo chiesto che il sindaco e la giunta si attivino presso la Regione per chiedere il ripristino urgente e totale del fondo sociale promesso dal presidente Ceriscioli sia in campagna elettorale, che nel suo discorso di insediamento, oltre che tramite ripetute dichiarazioni, anche recenti. Ad oggi si è passati da un finanziamento regionale di 34 milioni di euro, a 1 milione e 200 mila euro previsto dall’ex presidente Spacca. Per ora esiste solo la disponibilità a parole di 7 milioni di euro per il 2015 e altri 7 per il 2016, cifre ancora solo ipotizzate e, come si capisce, assolutamente insufficienti a garantire i servizi alle persone più fragili, visto che ancora tutte le leggi regionali sul sociale non sono state finanziate.
Questa situazione incerta e critica potrebbe voler dire tagli, se non addirittura totale cancellazione, di servizi fondamentali per chi soffre le maggiori criticità e di fatto la fine del welfare, in quanto i Comuni, compreso quello di Fano, se non verrà ripristinato il fondo quanto prima, non avranno le risorse necessarie per assicurare i servizi sociali.
Dopo un’ampia discussione, durata più di un’ora e mezza, che ha evidenziato le diverse sensibilità e punti di vista, comprese alcune incongruenze in seno alla maggioranza, con l’apertura offerta sia dal Movimento 5 Stelle che ha accettato un modifica non sostanziale nelle premesse, e quella di alcuni consiglieri comunali e dell’assessore stesso che hanno colto l’importanza di un atto che andasse in tale direzione, la mozione è stata approvata a maggioranza, con un voto contrario, tre astenuti e l’ex presidente del consiglio comunale, nonché attuale vicepresidente del consiglio regionale, che ha preferito non esprimersi abbandonando l’aula, dimostrando, ancora una volta, che ricoprire due cariche di questa portata non sono garanzia di un’espressione coerente in difesa dei diritti dei cittadini fanesi. Da segnalare c’è anche il fatto che alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione hanno chiesto di firmare l’atto, dimostrando che quando si entra nel merito delle questioni è prioritario il superamento delle appartenenze in favore del bene comune. Crediamo che il lavoro svolto ieri sia stato importante e ringraziamo quanti hanno condiviso le nostre intenzioni e non ne hanno fatto una sterile occasione per marcare differenze ideologiche o partitiche. Speriamo che, anche se a fatica, si stia aprendo una nuova fase nel segno dell’ascolto, della collaborazione e della sintesi.
Marta Ruggeri
Roberta Ansuini
Hadar Omiccioli