CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: TRE ASSESSORI NON NE FANNO MEZZO

UnknownA distanza di un anno dall’approvazione della mozione presentata dal PD sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, ieri sera è stata discussa in consiglio comunale una nostra interrogazione per chiedere conto alla Giunta dell’attuazione dei precisi impegni assunti dall’Amministrazione in quell’occasione, aggiungendo inoltre la richiesta di ulteriori misure per contribuire alla drastica riduzione del fenomeno.
Le risposte di ben tre assessori (Mascarin, Bargnesi e Cecchetelli) ci hanno fortemente deluso, sia perché davano l’impressione di sfuggire al cuore della nostra interrogazione (molto interessante la digressione dell’Assessore Bargnesi sui messaggi subliminali), ma soprattutto perché nonostante si trattasse semplicemente di attuare misure sollecitate dalla maggioranza stessa, e di cui il PD fanese si era abbondantemente vantato all’epoca, finora è stato fatto molto poco rispetto a quanto richiesto.
Infatti si è dato seguito a malapena a solo tre dei sette punti previsti dalla mozione (e neppure integralmente): oltre ad una mappatura approssimativa delle sale giochi e degli esercizi che ospitano slot (ben 370, autorizzate dal Comune), sono stati attivati percorsi con le scuole, tra l’altro non specifici ma rientranti nell’ambito dei progetti sulla legalità democratica; si è confermato il rapporto con l’Area Vasta 1 per gli interventi di cura dei soggetti patologici e si è riproposto un progetto relativo ai servizi sociali già attivo dal 2014 che coinvolge soggetti pubblici e privati ed in particolare gli ambiti sociali, l’ASUR, le scuole, le cooperative e in funzione preventiva gli esercenti e i sindacati, i cui principali risultati sono laboratori scolastici, un sito internet ed eventi pubblici non specificati.
Dopo un intero anno, invece, mancano ancora all’appello: la sottoscrizione del Manifesto dei Sin-daci contro il Gioco d’azzardo (a cui hanno già aderito senza problemi oltre 660 Comuni), la revi-sione del regolamento comunale per aumentare la distanza delle sale gioco dai “luoghi sensibili” da 200 a 500 metri, la regolamentazione dell’orario di apertura delle sale giochi (già prevista dal rego-lamento comunale ma ancora priva di ordinanze attuative del Sindaco), l’istituzione di un nucleo di vigilanza in collaborazione con le forze dell’ordine, gli incentivi di natura economica e promoziona-le per gli esercizi che non ospitano slot, il coinvolgimento delle commissioni consiliari per l’elaborazione di misure incisive e la sollecitazione rivolta a Parlamento e Regioni a legiferare in materia (anche se pare che la Giunta Regionale abbia una proposta in cantiere).
Insomma, in attesa che la Regione intervenga in modo organico nel contrasto al gioco d’azzardo (se davvero avrà intenzione di farlo), ben tre assessori in dodici mesi non sono stati in grado di concre-tizzare gli impegni precisi, da subito esperibili, che la Giunta aveva solennemente assunto e che erano stati richiesti dalla stessa maggioranza che li sostiene.
Spiace soprattutto perché, visto il notevole investimento che il PD in termini mediatici aveva fatto sulla propria mozione lo scorso dicembre, nonostante a livello nazionale l’orientamento dello stesso partito non sia propriamente ostile al gioco d’azzardo, sorge il sospetto che come spesso accade con questa Giunta, alle belle parole e agli sterili fiumi di inchiostro per farsi belli sulla stampa, i fatti concreti faticano sempre a seguire.

I consiglieri comunali del gruppo “Movimento 5 Stelle – Fano”
Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli, Roberta Ansuini

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