LO STIAMO PERDENDO: SERI AL FUNERALE DEL TURISMO

seri turismoUn paio di occhiali per Seri”, questo il nome ideale per una raccolta fondi che potrebbe finalmente permettere al sindaco di aprire gli occhi e rendersi conto della drammatica situazione in cui versa il turismo fanese. Di fronte a una crisi del settore ormai endemica negli ultimi anni, è sorprendente lo sfacciato ottimismo con cui il primo cittadino dichiara a giornalisti e cronisti che “il turismo è sostenuto dagli eventi”, mentre nei fatti l’operato della sua giunta ricorda le litanie dell’orchestra di bordo mentre il Titanic affonda. Il calendario eventi allestito per l’estate 2016 da Seri & co. non è altro che una accozzaglia di iniziative messe insieme alla bell’e meglio e prive nel complesso di un chiaro indirizzo tematico, forse anche perché spesso e volentieri organizzate da privati in difficoltà nel vano tentativo di sottrarsi alla carestia imperante. La solitudine dei mezzi e la mancanza di sostegno da parte del Comune si traduce quindi in una nauseabonda macedonia che finisce pure per “ammazzare” i pochi eventi di rilievo pianificati, cattedrali nel deserto che non invogliano il pellegrino al “turismo di soggiorno”, vero motore del settore nella nostra città. E dire che validi suggerimenti erano giunti a Seri da rappresentanti di categoria e Confcommercio, che lamentano da tempo la mancanza di un brand con cui il turista possa identificare la Fano estiva; no, il nostro sindaco ha preferito fare orecchie da mercante. A chi suggeriva di dare nuovo corso alla “Fano dei Cesari” per una settimana di sicuri introiti per il settore, Seri ha preferito rispondere investendo 60.000 € in una Notte Rosa/Carnevale Estivo che altro non è stata che una scimmiottatura mal riuscita del format riminese e una spicciola riedizione della tradizione nostrana. Un emblema, in definitiva, del distratto pressapochismo che contraddistingue una giunta forse ignara della ricchezza paesaggistica e culturale del territorio e perciò ancora all’oscuro della vocazione turistica da cucire su Fano.

Fano, figlia di Augusto e della romanità classica, città di solide mura e tempio della dea Fortuna: noi non abbiamo dubbi che il futuro del nostro turismo possa poggiare le basi proprio sulle nostre origini storiche. Una riscoperta che potrebbe concretizzarsi nella “Fano dei Cesari”, certamente passibile di miglioramenti, ma che proprio per questo dovrebbe rivelarsi una occasione unica per ideare un brand che coniughi la ricchezza culturale ed enogastronomica del territorio con la sua bellezza paesaggistica. Un valido contrappunto al format del Carnevale Estivo, che a sua volta dovrebbe essere arricchito e rilanciato con nuove idee e proposte, non svilito e sacrificato alle logiche della movida romagnola, come invece questa amministrazione ha ritenuto essere più opportuno fare.

Il know-how degli operatori e la sinergia con i privati, ma soprattutto la capacità di ascoltare i feedback di utenti e addetti ai lavori rappresentano per noi valori imprescindibili da considerare alla base per la realizzazione di questi progetti e la costruzione di un futuro radioso per il turismo di Fano. E proprio per il bene di Fano, anche Seri dovrebbe imparare a farlo.

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