Ci sono i semafori intelligenti e quelli forse un po’ meno. Ma l’inghippo non sta nella presunta efficienza dello strumento in sè, ma nella presunta sbadataggine di chi li lasci lì a far brutta figura: sono i semafori abbandonati da anni presso le rotatorie di Porta Maggiore e del Ponte Storto in via Roma.
Spesso si capisce, tra chi amministra le città, chi sono quelli che tengono veramente al decoro e possono parlare di città turistiche e chi non lo può fare. Anche dai particolari questa attitudine si può giudicare. E dire che particolari in realtà non sono: ce ne sono circa una decina di semafori nei punti indicati, luoghi dove cittadini e turisti passano a centinaia ogni giorno.
Visto che Seri, generalmente, ci mette un po’di tempo prima di attivarsi, gli vorremmo suggerire di muoversi alla svelta questa volta: tolga definitivamente questi obbrobri dalla vista di tutti, semafori spaccati, mezzi divelti, mutilati o girati in mezzo al canale Albani (vedi foto). Basta poco, ma fatelo!
Inoltre, proprio negli attraversamenti pedonali nei pressi di questi semafori, gli indicatori luminosi che segnalano alle auto l’attraversamento, sono completamente spostati fuori dalla carreggiata e quindi non visibili e inutili (vedi foto). Capiamo che per tre o quattro giorni all’anno passa il trasporto barche e per quattro domeniche all’anno passano i carri di carnevale nella zona, quindi occorre girare i pali che sostengono gli indicatori… ma per i restanti 358 giorni, i pedoni chi li tutela? Alla faccia della mobilità dolce, di cui Seri si fa strenuo paladino. A parole.