LE GRINFIE DEI PARTITI SUI BENI PUBBLICI: BASTIONE SANGALLO

bastione_sangallo_fanoIl 3 luglio, la pagina Facebook del Bastione Sangallo annunciava l’apertura di un bar, nonostante l’attività di somministrazione di bevande non fosse ricompresa nel bando di gara con cui l’anno scorso era stata affidata la gestione del monumento, che anzi prevedeva esclusivamente l’organizzazione di iniziative culturali e di animazione a titolo gratuito.

La partecipazione al bando era riservata, giustamente, ad associazioni culturali e ricreative, proprio a voler sottolineare il carattere disinteressato e senza scopi di lucro con cui i soggetti che si fossero aggiudicati l’utilizzo del bene avrebbero dovuto condurre la struttura.

Marchegiani ha giustificato l’autorizzazione per l’attività di somministrazione adducendo che questa è complementare, finalizzata non al profitto bensì a sostenere le iniziative organizzate all’interno della struttura (ma per verificarlo, l’Assessore si rifiuta di richiedere le rendicontazioni dell’associazione, per lui è sufficiente il fatto che il bar non si trovi “sulla pubblica via”), mentre l’omissione nel bando della possibilità di ottenere una licenza per il bar è stata dovuta all’urgenza di procedere.

Ora, a parte il fatto che il carattere complementare di un’attività non esonera dal dovere di elencarla in un bando, anche perché avrebbe potuto incentivare la partecipazione alla gara di molte più associazioni (e non di una sola, quella che poi si è facilmente aggiudicata la concessione), ma soprattutto non si capisce a quale “urgenza di procedere” faccia riferimento Marchegiani, visto che nel bando “gemello” per l’affidamento della Rocca Malatestiana, pubblicato poco prima, era esplicitamente previsto il rilascio della licenza per un bar. Senza contare che all’interno del Bastione era già presente un locale idoneo alla somministrazione che aveva ottenuto i dovuti pareri favorevoli di Sovrintendenza e ASUR.

Forse, tutto diventa più chiaro se si esamina l’atto costitutivo dell’Associazione Bastione Sangallo, cui è intestata la licenza per il bar e che sarebbe subentrata (non si capisce bene a quale titolo) all’Archivio-Biblioteca Travaglini, titolare della concessione, che gestisce il bene insieme ad altri dieci soggetti: alcuni soci fondatori, tra l’altro indicati a titolo personale e non in rappresentanza delle associazioni che collaborano alla gestione, fanno parte del direttivo di Sinistra Unita. Ma udite udite…pur facendo parte del cerchio magico dell’Assessore alla Legalità Mascarin, l’associazione ha presentato la SCIA per l’attività di somministrazione solo il 22 luglio, cioè ben dopo 19 giorni dall’apertura! Alla faccia della legalità!

Il Movimento 5 Stelle chiede la fine della lottizzazione politica degli spazi pubblici e della concorrenza sleale dei confronti dei commercianti del centro storico, che pagano l’affitto o il mutuo per i locali dei bar dove esercitano la loro attività.

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