A pochi giorni dalla conferenza dei sindaci di area vasta, dove si sanciranno le scelte sanitarie che ricadranno sulla nostra provincia per decenni, il sindaco Seri, da eroe, ribadisce la sua ostinazione a proporre il sito di Chiaruccia per l’ubicazione del nuovo e unico ospedale provinciale. Non scenderà a compromessi convergendo su Muraglia e non nomina Fosso Sejore, che è la proposta di mediazione del Pd cittadino. Ora, non essendoci stata alcuna apertura dei suoi colleghi di rilievo su questa proposta, né su quella della piana dell’Arzilla, ci chiediamo che strategia suicida sta mettendo in piedi il nostro sindaco. Quando dovremmo andare a Pesaro a nascere, morire o farci curare, ci ricorderemo che il primo cittadino, contrariamente alla volontà espressa dai fanesi di veder rafforzato l’ospedale Santa Croce e ripristinati i servizi degli ospedali dell’interno, non si è fatto portavoce della nostra volontà, ma ha cercato unicamente un modo per salvare i rapporti interni alla sua maggioranza e per non perdere la faccia. Vorremmo ricordargli che si fa presto a passare dalle stelle alle stalle.
Se non vuole che questa sia la sua fine, accolga il nostro invito ad unirsi ai sindaci che già si sono espressi per una sanità policentrica, contro l’ospedale unico e contro questa riforma sanitaria che ha come unico scopo la riduzione dei costi, vedendo i pazienti come numeri e non l’agevolare e migliorare i servizi sanitari di cui i pazienti dovranno prima o poi fruire. Sperando che il 17 ottobre ci sia un colpo di scena, rinnoviamo il nostro accorato appella al sindaco Seri.