La conclusione di questa lunga sceneggiata dell’ospedale unico l’avevamo già prevista mesi fa e non serviva la sfera di cristallo. Per questo abbiamo tentato l’unica iniziativa concreta in grado di bloccare questo scempio della chiusura dell’ospedale di Fano, che serve un’intera vallata, solo per fare l’ospedale nuovo di Pesaro. Per questo ci siamo accordati, ancora una volta con forze politiche lontane da noi, per raccogliere le firme dei cittadini e tentare il referendum propositivo a difesa del Santa Croce, pur sapendo che la legittimità dell’iniziativa era discussa per questioni di competenze, ma anche che a Mirandola un referendum comunale con lo stesso quesito era passato e quindi c’era una, seppur remota, possibilità.
Ricordiamo bene i commenti compiaciuti di buona parte della maggioranza dopo la bocciatura del referendum che ha negato la possibilità ai cittadini di esprimersi. D’altronde era difficile immaginare che, almeno per una volta, si potessero anteporre le esigenze dei cittadini alle direttive di partito, imposte dai capi pesaresi Ricci e Ceriscioli ed avallate dal loro luogotenente Minardi, ma in pratica da tutti gli attori di questa vicenda, anche se con ruoli diversi.
Non ci convincono né la sceneggiata di Chiaruccia, localizzazione, insieme alla piana dell’Arzilla, mai presa seriamente in considerazione né dai sindaci né dalla Regione, né le lacrime di coccodrillo di chi cerca di difendere la propria reputazione politica davanti ai cittadini che lo hanno eletto Sindaco fidandosi della promessa di difendere il Santa Croce, sì, lui che aveva avallato la scelta di Fosso Sejore fin dai tempi in cui era in Provincia.
Questa classe politica e amministrativa non è più credibile. Sono proprio i compagni di partito e di maggioranza che ci chiudono l’ospedale, nessuna tolleranza per chi ha scelto di governarci insieme e continua a farlo, nessun alleggerimento di responsabilità per chi ne ha molte e diffuse. Questo è un fatto. In noi non troverete alcuna sponda o solidarietà sulla vostra finta indignazione nei confronti della Regione. Sono i vostri compagni Ricci e Ceriscioli che hanno deciso e voi vi siete allineati, Sindaco e Giunta, Minardi in testa e in silenzio, riservandovi il ruolo, assai poco credibile in commedia, di indignati combattenti sopraffatti da forza maggiore.
Ma i cittadini questa volta non ci cascano. Il gioco è troppo scoperto e la chiusura del Santa Croce un danno per il territorio enorme. Avete perso l’occasione di unirvi nell’assemblea di Area Vasta con i sindaci che si sono opposti a questo scempio della sanità pubblica a vantaggio di quella privata e si sono battuti per un sistema ospedaliero policentrico, oltre che per un piano sanitario nuovo e alternativo. Di appelli pubblici ne abbiamo fatti tanti che andavano in tal senso.
Vi rimane un unico modo per smentirci e provare la vostra buona fede: le dimissioni che consentano ai cittadini di giudicare i fatti.