La notizia delle dimissioni di Belli dalla Fanum Fortunae getta una luce opaca sul percorso di verità e soluzione della gestione dell’aeroporto fanese. Il nostro appello è che si faccia chiarezza al più presto dell’utilizzo dei soldi pubblici di questi anni.
Nel giro di soli sei mesi, un amministratore revocato dai soci (Gianluca Santorelli) e due dimessisi (Rita Benini e Giuseppe Belli) testimoniano il totale fallimento della politica locale in una società partecipata pubblica che dovrebbe gestire un aeroporto dove, tra l’altro, non vengono effettuate attività di interesse pubblico generale, ma solo dei voli privati.
La società aeroportuale Fanum Fortunae, infatti, nelle intenzione dei soci Comune di Fano, Provincia di Pesaro e Camera di Commercio, dovrebbe gestire l’aeroporto, ma non lo gestisce, sia perché non ha la dovuta concessione da parte dello Stato, sia perché gli ingenti fondi messi a disposizione da quegli Enti soci sono stati spesi in poco tempo, ed ora, da quanto leggiamo nella stampa, sembra che siano rimasti solo i debiti. Non solo: è già emerso che la Fanum Fortunae, società pubblica, aveva sottoscritto onerosi contratti di servizio con una società privata il cui socio di maggioranza era una società fiduciaria con sede in Lituania, e, successivamente, un’altra con sede a Malta. Chi c’era realmente dietro a queste due società fiduciarie?
Ecco perché, trattandosi di denaro pubblico, vogliamo vederci chiaro.
Prima con una mozione approvata in Consiglio Comunale il 31.05.2016, e poi con una interrogazione a risposta scritta al Sindaco presentata a settembre, abbiamo chiesto di sapere come sono stati spesi i fondi liquidi derivanti dall’aumento di capitale sottoscritto e versato nel 2010 dai soci Comune di Fano e C.C.I.A.A. di Pesaro e Urbino per circa 600.000 Euro, denari che erano destinati a specifici investimenti connessi alla realizzazione della pista in asfalto elencati nell’apposita delibera del Consiglio Comunale. I soldi sono finiti e la pista non è stata mai fatta.
Nella nota integrativa all’ultimo bilancio depositato della Fanum Fortunae, quello 2015 firmato dalla Dott.ssa Rita Benini, c’è scritto testualmente: “Si fa presente che l’Organo Amministrativo, non potendo valutare in questa fase se le spese effettuate dal precedente Amministratore siano rispettose dei criteri stabiliti per le società pubbliche, sia per la natura che per entità delle spese stesse, si riserva di effettuare gli opportuni approfondimenti, e prudenzialmente ha rilevato nel presente bilancio la voce recuperi diversi per Euro 70.000, rettificati, per pari importo, dal relativo fondo rischi iscritto nel passivo.”
Abbiamo perciò chiesto al Sindaco se siano stati fatti i suddetti “opportuni approfondimenti”, e quali siano gli esiti e gli eventuali provvedimenti presi, o che si intendono prendere.
Non essendo pervenuta nessuna risposta da parte del Comune, nonostante sappiamo che i soci si sono riuniti più volte, temiamo che si voglia nascondere qualcosa di imbarazzante. Forse gli Enti soci non vogliono fare chiarezza per non ammettere scelte sbagliate e mancata vigilanza?
Se gli Enti soci non vogliono fare chiarezza, ci auguriamo che almeno gli amministratori che si sono dimessi non cedano alle pressioni “politiche” e facciano i passi dovuti, ovvero la Dott.ssa Benini, Segretario Generale della Provincia di Pesaro e responsabile dell’anticorruzione presso quell’Ente, ed il Sig. Belli, ultimo amministratore dimissionario che in Commissione Garanzia e Controllo del Comune di Fano ha dichiarato di voler esaminare tutti i conti con l’assistenza di professionisti.