E’ apparsa in tutta la sua gravità la situazione del turismo fanese sotto la spietata lente di ingrandimento del destination manager Josep Ejarque. Una città che non ha una sua vera identità e che non sa neppure trasmettere quello che di buono ha. Una città chiusa all’interno di un mercato essenzialmente nazionale e stagionale, con un respiro internazionale al lumicino. Una situazione imbarazzante, plasticamente rappresentata da un sindaco titubante e spaesato di fronte alle crude analisi di Ejarque.
Una città turistica a cui manca la divulgazione multimediale. E il Comune che fa?
E’ chiaro che questo deficit proviene da un errore di fondo: il turismo a Fano manca di una vera guida. Con un assessore a “mezzo servizio”, impegnato part-time nel suo ruolo, appare più il presidente della pro-loco Etienne Lucarelli il vero capo delle iniziative turistiche fanesi (senza nulla togliere all’impegno profuso dalla pro-loco). Appuntamenti veri o presunti nei volantini (vedi festival Passaggi) da presentare in stand costosi e quasi inutili in fiere sparse per l’Italia. Quando la promozione turistica viaggia ormai essenzialmente su internet e sui social. Proprio questo è quello che manca a Fano: una strategia di divulgazione multimediale efficace, nei confronti, come ha detto Ejarque, di “turisti informati, profondamente infedeli, illusi e impazienti”. Come invertire la marcia? Investire le risorse non più in forme obsolete di promozione (fiere, volantini che si perdono nel nulla, ecc.) ma in un bando per servirsi di società competenti ed efficaci nel campo del marketing turistico multimediale, al fine di applicare tutte le tecniche di sviluppo sui social e su internet per #Fano. Iniziative e promozione attraverso tecniche multimediali non più in ordine sparso, in balia solo di lodevoli ma estemporanee iniziative della pro-loco o dei commercianti, ma in capo a un assessorato veramente presente. Solo così Fano può diventare una vera città turistica
M5S Fano