Non soddisfatti dalle rassicurazioni ricevute in Consiglio Comunale, a settembre avevamo presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale su modalità e tempi previsti per il dragaggio delle darsene interne del porto di Fano, e per la individuazione di una zona, nel nord delle Marche, per l’immersione a mare dei sedimenti non inquinati, quale soluzione definitiva dei problemi di insabbiamento.
Le risposte ricevute in Regione in data 21 febbraio 2017 ci confermano che i disagi nelle darsene interne del porto sono ben lungi dall’essere risolti. La famosa vasca di colmata di Ancona, che dovrebbe accogliere i sedimenti di classe “B” che intasano i fondali, è pronta e collaudata fin dal marzo 2015, ma le lentezze della burocrazia e l’inefficienza della politica ancora non ne consentono l’uso, e la situazione rimarrà bloccata per parecchio tempo.
L’accordo di programma firmato nel 2008 tra la Regione ed i Comuni interessati al problema dell’insabbiamento dei porti non è stato attuato nei tempi previsti, pertanto è stato necessario stipulare un nuovo accordo di programma, approvato dalla Giunta Regionale mediante delibera n. 1020 del 05.09.2016 e sottoscritto dai soggetti interessati il 19.10.2016, che prevede per Fano la possibilità di conferire nella vasca di colmata di Ancona un totale di 42.200 mc di sedimenti. Ciò vuol dire effettuare un nuovo dragaggio di soli 21.200 mc, essendo altri 21.000 mc il volume dei sedimenti già dragati e “provvisoriamente” stoccati nella banchina del porto e dell’area di Torrette/Fantasy Word.
Per quanto riguarda i tempi, le operazioni di dragaggio e di trasporto in vasca di colmata sono previste entro 16 mesi dalla firma dell’accordo, ovvero entro il 19.02.2018, dopo nuove analisi dei fanghi nei porti interessati da effettuarsi da parte di ISPRA e relativi progetti di dragaggio a cura dell’autorità portuale di Ancona.
Temiamo quindi che solo tra due anni, se tutto va bene, avremo il dragaggio delle darsene interne del porto di Fano.
Ma quello che stupisce è che il Comune di Fano risulta essere l’unico Comune a non aver ancora comunicato alla Regione il nominativo del suo rappresentante nel Comitato di Coordinamento previsto dall’accordo di programma, organo di vitale importanza per l’indirizzo ed il monitoraggio di tutte le attività previste nell’accordo stesso. Tale mancanza, di cui non si comprende il motivo, rischia di sfavorire il porto di Fano rispetto agli altri porti interessati dagli interventi.
Ci auguriamo che il Comune provveda al più presto a colmare questa lacuna, e che si attivi per vigilare che le attività elencate nell’accordo di programma siano attuate nei tempi previsti.