Proprio in occasione della presentazione del bilancio di sostenibilità 2016 di Marchemultiservizi, riesplode il caso della possibile fusione di Aset in Marchemultiservizi. Ma come, non ci avevano assicurato che la fusione delle due Aset in una unica Aset ci avrebbe preservato dall’ingresso a Fano della società mista pubblico-privato Marchemultiservizi (ricordiamo che dentro c’è la società Hera che guadagna su acqua e rifiuti)? Ci ricordiamo ancora le arringhe di Bacchiocchi (PD) e della Luzi (Sinistra Unita) felici della fusione Aset proprio perché rendeva inespugnabile la gestione totalmente pubblica dei nostri beni come acqua e gestione rifiuti.
Eppure li avevamo avvisati che la fusione Aset non ci avrebbe salvaguardato da MarcheMultiservizi. E infatti, pochi giorni fa, associazioni di categoria di industriali, commercianti e un bel gruppo di politici dell’area PD hanno esultato in coro “Questo matrimonio Aset e Marchemultiservizi s’ha da fare!” Anche Bacchiocchi e Luzi avranno innalzato cori di giubilo o saranno caduti dalla sedia non credendo alle loro orecchie? E il sindaco Seri? Silenzio di tomba.
La questione è semplice: la fusione frettolosa di Aset, oltre a non dare certezze sull’abbassamento delle tariffe e a una gestione più virtuosa, non può preservarci dalla grinfie di Marchemultiservizi, perché la decisione di un gestore unico provinciale è essenzialmente politica. Sarà l’AATO, dove è presidente Tagliolini, anche presidente della Provincia, a dover decidere. E cosa ne pensa Tagliolini? E’ d’accordo con l’aggregazione.
Ecco perché avevamo proposto la creazione di una “Azienda Speciale” dove c’è una gestione pubblica al 100%, trasparenza assoluta, partecipazione diretta dei Comuni, eventuali utili reinvestiti obbligatoriamente nei servizi ai cittadini e non usati come Bancomat per i Comuni al fine di pareggiare i propri bilanci annuali. Così si può difendere la gestione pubblica di acqua e rifiuti. Altrimenti entrerà il privato che vorrà guadagnare da questa gestione. Noi ci batteremo per evitare tutto ciò, prima che sia troppo tardi. Il nostro sindaco, accerchiato dal PD, rinuncerà a vincere la battaglia come ha già fatto per la sanità locale e il Santa Croce? Attuerà una strategia già perdente in partenza come fu Chiaruccia per l’ospedale unico, volendosi solo salvare la faccia?