NASCERE TUTTI PESARESI

Dopo quasi un anno dall’esplodere del primo scontro verbale pubblico tra il M5S e il presidente Ceriscioli sui punti nascita, il tema torna tristemente di grande attualità.

Recentemente infatti, quasi sotto silenzio, è stato approvato dalla maggioranza cittadina un ordine del giorno sulla sanità per chiedere in Regione il mantenimento o l’implementazione di alcuni servizi sanitari, ben pochi in realtà, con l’esclusione di ostetricia e ginecologia, per “l’ospedale” Santa Croce (o sarebbe meglio dire futuro cronicario e poliambulatorio, non certo ospedale perché di questo non avrà i servizi) dopo l’entrata in funzione del nuovo nosocomio di Muraglia. Per quanto riguarda il reparto di pediatria, invece, si prevede che rimanga attivo a Fano finché non sarà realizzato l’ospedale unico. Quest’ultima richiesta, oltretutto, è stata inserita in modo estemporaneo durante la seduta, a dimostrazione di quanto quell’atto sia stato pensato e condiviso anche con gli operatori del settore.

Perché questa mossa apparentemente inspiegabile da parte del Sindaco? Certo, perché come già messo nero su bianco dalla delibera di giunta regionale n.159 del 29 febbraio 2016, affinché un punto nascita resti aperto servono 1000 parti all’anno e né Fano né Pesaro hanno oggi i numeri, ma è chiaro che lentamente ed inesorabilmente i parti saranno indirizzati a Pesaro per rendere più digeribile ai cittadini fanesi che quando, tra qualche anno, l’ospedale nuovo di Muraglia sarà a regime, si nascerà solo ed esclusivamente lì. Ricordiamo inoltre che, in totale spregio dei regolamenti, una nostra interrogazione proprio a questo proposito attende di essere discussa in consiglio regionale dallo scorso ottobre.

Da parte della Regione non si è mai fatto mistero che il progetto è mantenere aperto un punto nascita per Area Vasta e uno per Azienda (quindi nella nostra provincia Urbino e Pesaro dove presumibilmente sarà trasferita anche pediatria). E pensare che il sindaco fino a poco tempo fa parlava di Fano come centro di un possibile sviluppo dei servizi materno-infantili con l’istituzione delle cure palliative pediatriche! Che disfatta per lui e per l’intera città! A noi preme che la cittadinanza fanese sia informata e sappia bene a cosa stiamo andando incontro: i servizi sanitari più importanti saranno tutti concentrati in un’unica struttura anche se oggi la chiamano “nuova”. A Fano rimarrà qualche briciola chiesta da Seri, quindi con l’avallo suo, della sua maggioranza e dei consiglieri regionali espressione del nostro territorio.

Un’alternativa a questo sfacelo però ci sarebbe: quella di fermare questo progetto e chiedere a gran voce l’adesione al Patto di Piagge, che vuole che i servizi sanitari siano omogeneamente diffusi sul territorio, e la riscrittura condivisa del Piano Sanitario scaduto da tempo.

Per aiutarci nel raggiungimento di questo obiettivo ambizioso ma secondo noi indispensabile, partecipa alle nostre iniziative e alle riunioni che riprenderanno da settembre come sempre il lunedì sera alle ore 21.00. Contattaci su Facebook o seguici tramite il sito www.fano5stelle.it.

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