Come al solito il nostro Sindaco non sa che pesci pigliare sulla ferrovia Fano-Urbino: una volta dice di essere d’accordo sul ripristino, un’altra, visto che l’amico Ricci di Pesaro è per la pista ciclabile, propende per questa soluzione. Noi le idee, invece, le abbiamo chiare. Per noi la tratta ferroviaria Fano-Urbino è uno dei più importanti nodi infrastrutturali della valle del Metauro e della Regione Marche, uno dei beni comuni più estesi nel territorio. Questa ferrovia è stata vincolata da una nuova legge sulle ferrovie turistiche recentemente come tratta ferroviaria ad uso turistico assieme ad altre 17 linee in tutto il territorio nazionale. Sulle Dolomiti, c’è persino il progetto di convertire una pista ciclabile realizzata su una ferrovia dismessa nel 1964 di nuovo in ferrovia, riportando il treno a Cortina D’Ampezzo e spendendo 700 milioni di euro. Sulla stampa poi leggiamo delle cifre che vengono “sparate” senza opportuna documentazione sul riutilizzo della Fano Urbino. Se il progetto di ripristino al traffico commerciale viene stimato in 120 milioni di euro compresa l’elettrificazione della linea (cifra comunque risibile di fronte al costo stimato di tre miliardi di euro per il completamento della Fano Grosseto), per una ferrovia turistica i costi si aggirerebbero, a detta degli esperti, ad un ordine di grandezza inferiore e non sarebbero a carico degli enti locali, ma, con manutenzione compresa, a carico di Rete Ferroviaria Italiana. Infine, riguardo al progetto di una pista ciclabile a fianco della ferrovia, i costi che vengono citati, 5 milioni, non tengono conto degli espropri dei frustoli di terreno adiacenti al tracciato (che sarebbero a carico degli enti locali, come la manutenzione futura della pista e la sua illuminazione) e parliamo di nuovo di diverse decine di milioni di euro. L’amministrazione di Fano ci mette del suo per danneggiare il riutilizzo dell’opera, in quanto, per autorizzare l’attraversamento della ferrovia in località Forcolo della nuova strada realizzata dalla Società Autostrade, permette a quest’ultima lo smantellamento di 30 metri di binari e la realizzazione dell’asfalto non a raso ma rialzato di più di un metro. Inoltre le casse del comune dovranno poi, in caso di ripristino, impegnarsi a finanziare il rifacimento del tratto a proprie spese come da accordi presi dal Comune di Fano a gennaio scorso con RFI . Per impedire questo grave errore e per salvaguardare i soldi dei fanesi e il bene comune di tutta la valle, abbiamo predisposto una mozione che chiede al Sindaco e alla giunta di chiedere a Società Autostrade una variante migliorativa di progetto in grado, con poca spesa, di ripristinare il tratto danneggiato e predisporre un eventuale sottopasso o sovrappasso a carico di Società Autostrade. Ben venga poi l’idea di inserire nel futuro nuovo piano regolatore l’idea di una pista ciclabile di fianco ai binari, ma questo richiede una tempistica più lunga essendo necessario trovare molte più risorse per gli espropri.