MA IN COMUNE CHI LE PRENDE LE MISURE PER I BAMBINI?

“Una città a misura di bambino” dovrebbe essere il chiodo fisso di un’amministrazione che si professa quella che vuole riportare Fano ad essere la città dei bambini e dovrebbe essere il “ritornello” che risuona in tutti gli uffici. Ma forse i nostri politici amministratori sono troppo impegnati a giocare a fare i bambini per preoccuparsi realmente di loro. L’ipocrisia di questa amministrazione questa volta ha realmente superato ogni limite

Qualche mese fa infatti è stata autorizzata da alcuni uffici una occupazione di suolo per un cantiere edile privato (l’ennesimo cantiere di trasformazione di un complesso residenziale a densità ridotta in una palazzina purtroppo!) che occupa completamente un tratto centrale di Viale Italia.

Viale Italia negli anni 90 era stato l’emblema della sperimentazione “A scuola ci andiamo da soli” nell’ambito del progetto “Fano Città dei Bambini”, rifatto e allargato con una bella sede ciclo-pedonale con pavimentazione, proprio in occasione della progettazione di una città a misura di bambino che ne permettesse l’autonomia in sicurezza. Con –ovviamente- risvolti evidentemente positivi sulla vivibilità della città per tutti. E di fatti è un viale molto frequentato, consente un passaggio abbastanza sicuro per pedoni, carrozzine e ciclisti ed è molto utilizzato in tutte le ore. Ma se passate tra le 7.45 e le 8.10 delle mattine in cui c’è scuola è davvero densissimo di bambini (soli o accompagnati) che da via Giustizia vanno verso la Nuti e di ragazzi che dai quartieri Poderino e adiacenti vanno verso i licei, a piedi e in bicicletta. Anche le biciclette possono passare solo lì a quell’ora perché la strada è pienissima invece di veicoli (tra cui anche autobus), anche questi in entrambi i sensi, che occupano completamente la carreggiata.

A pochi mesi dai festeggiamenti e foto di rito per il “ri-avvio” del progetto “A scuola ci andiamo da soli” proprio nel quartiere Poderino, con uno dei percorsi individuati dagli operatori con i bambini che passa proprio lì, proprio su Viale Italia viene brutalmente troncato il passaggio con un bel cantiere che “sborda” esattamente su tutto il marciapiede. Un vero scempio.

Avviene in tempo di ferie e pochi si accorgono del disagio che effettivamente si crea… ma comunque qualcuno si accorge e gira nel quartiere la voce che stanno risolvendo. Intanto l’impresa monta il locale di servizio e la base per la gru proprio sul marciapiede…

Finalmente qualche giorno fa l’attesa soluzione: una imbarazzante transenna con tondini e rete e un confortante lampeggiante che crea un sorta di trincea di meno di un metro sulla sede stradale riuscendo con un unico atto a:

  • Aumentare i rischi per i pedoni che devono “infilarsi” con poca visibilità in un passaggio angusto tra due recinzioni, per le mamme con le carrozzine, i disabili, le mamme con i bambini per mano, i bambini in bicicletta è proprio l’ideale
  • Aumentare i rischi per i ciclisti grazie al restringimento della sede stradale e alla necessità di “saltare giù” dal marciapiede alla meno peggio interferendo con il traffico veicolare
  • Aumentare i disagi anche per gli automobilisti, che dovranno fare code perché il doppio senso sarà veramente difficile.

Sarebbe interessante capire cosa è successo dentro il Comune. Chissà se semplicemente chi ha autorizzato l’occupazione del suolo non si è accorto del “fattaccio” perché la città dei bambini in Comune è ancora solo poco più di un “giochino” del Sindaco che non ha alcun impatto reale sulla pianificazione, gestione ed amministrazione del territorio e delle procedure? O invece qualcuno si era anche accorto ma se ne è proprio fregato, magari per intascare la TOSAP o per non dire di no a qualche privato?

In ogni caso, la scuola sta per riprendere e con questa situazione il Sindaco non dovrebbe preoccuparsi solo delle lamentele dei genitori e dei cittadini che rientrati nel ritmo ordinario si renderanno conto del disagio che si è creato, ma soprattutto sperare che per qualche miracolo non succeda qualcosa di grave.

Noi auspichiamo che revochi la concessione per occupazione di suolo pubblico per esigenze pubbliche, visto che è previsto. Lo faccia velocemente, perché dovrà anche essere il Comune a pagare (con i nostri soldi) lo sgombero delle attrezzature e restituire le tasse versate per ogni giorno…

D’altro canto, quale alternativa ha? Ci crede davvero o no in una città a misura di bambino?

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