Nonostante i buoni propositi, la Regione Marche ha accertato che la spesa farmaceutica è fuori controllo: si rischia concretamente di sforare i tetti stabiliti dalle norme statali e ripresi dalla Giunta Regionale come parametro per la valutazione dei direttori generali dell’Asur, che quindi potrebbero vedersi ridotti o addirittura svaniti i relativi premi di risultato a loro spettanti.
Proprio al fine di scongiurare quest’ultima evenienza, lo scorso 7 agosto è stata emanata la delibera di giunta regionale n. 963/2017, relativa alla razionalizzazione dell’uso dei farmaci, che a nostro avviso dispone misure non solo poco efficaci per risolvere il problema della spesa considerata eccessiva, ma soprattutto dannose nei confronti dei malati cronici, i quali saranno costretti nel periodo autunnale a recarsi più frequentemente dal medico di famiglia per le ripetizioni delle ricette.
Infatti, con l’obiettivo di risparmiare circa 200.000 euro, la delibera impone ai medici di medicina generale di limitare, da settembre a dicembre di quest’anno, la pluriprescrizione dei farmaci fino ad un massimo di 60 giorni di terapia, riducendo così la validità di una legge statale che invece prevede, per il trattamento delle patologie croniche, la prescrizione per un massimo di 180 giorni.
Noi riteniamo che, al fine di conseguire un reale contenimento dei costi, occorra invece intervenire in modo efficace ed efficiente sulla distribuzione diretta dei farmaci, puntando sul miglioramento del servizio offerto al cittadino soprattutto al momento della dimissione ospedaliera, affinché si limiti al massimo la necessità di recarsi presso il proprio medico di famiglia per la prescrizione di medicinali utilizzati periodicamente, su indicazione di centri specializzati.
In questo modo, oltre ad avere una tracciabilità completa del farmaco erogato (impraticabile presso le farmacie convenzionate), si otterrebbe un reale risparmio, dovuto al fatto che le Aziende Ospedaliere sono in grado di acquistare i medicinali dalle case produttrici a prezzi particolarmente vantaggiosi: infatti, lo sconto medio praticato per l’acquisto di farmaci del Piano Ospedaliero Territoriale (PHT) può raggiungere anche il 60%.