Partiamo da una dichiarazione dell’assessore al turismo Marchegiani: “Prendiamo atto dell’introduzione del biglietto a pagamento per il prossimo Carnevale”. Sta tutta qui la mancata politica turistica della nostra città. Ma come? Invece di collaborare produttivamente con l’Ente Carnevalesca, la nostra amministrazione “prende atto”? Possibile che Seri e colleghi non abbiano nulla da proporre o condividere? Credono al Carnevale di Fano e tengono ad un suo rilancio? Da quanto finora emerso non pare proprio.
Naturalmente tutti in linea teorica, visto che la manifestazione è quasi interamente sostenuta e finanziata da contributi pubblici, saremmo per la gratuità dell’ingresso, ma bisogna pur sempre fare i conti con la realtà. Per rilanciare la manifestazione occorre investirci, e considerando la difficoltà di intercettare sufficienti sponsorizzazioni private, le opzioni percorribili sono tre: 1) l’aumento del finanziamento (già rilevante) degli enti pubblici; 2) l’avvio di una campagna tesseramento capillare per incoraggiare la partecipazione all’organizzazione cittadina; 3) la scelta coraggiosa e controcorrente di prevedere un biglietto all’ingresso. L’ideale, a nostro avviso, sarebbe lavorare contemporaneamente su tutti questi aspetti per un rilancio definitivo, anche a livello promozionale, che abbia qualche chance di successo.
Noi abbiamo da offrire una proposta che possa giustificare e rafforzare l’idea dell’entrata a pagamento: invece di annunciare, a soli quattro mesi dal Carnevale, l’introduzione del biglietto senza una proposta innovativa per la prossima manifestazione (qualsiasi addetto ai lavori della comunicazione lo riterrebbe già rischioso), invitiamo Seri e il suo assessore a chiedere entro il più breve tempo possibile, alla Carnevalesca, un nuovo progetto dettagliato per le iniziative legate al carnevale invernale e a quello estivo per poterlo promuovere con successo da subito. Quest’ultimo dovrebbe essere concretizzato in una nuova versione della Fano dei Cesari. Con idee brillanti in mano, invitiamo l’amministrazione a girare la città e a incontrare i cittadini affinché, poi, questi due pilastri della nostra offerta culturale-turistica fanese siano sostenuti e compresi da parte dei fanesi che così, partecipi, si sentiranno protagonisti e non solo finanziatori obbligati tramite un doppio canale. Tutto questo, assieme al tesseramento, all’introito del biglietto e al contributo pubblico e privato, darebbe una compatta base di sviluppo alla manifestazione. Naturalmente ci aspettiamo da subito che Comune e Carnevalesca, magari di concerto con i Servizi Sociali, trovino il modo per garantire a tutti i bambini, compresi quelli di genitori indigenti, la possibilità di assistere alle sfilate e poter gustare le prelibatezze offerte dal nostro caratteristico getto.