Lo scorso anno non abbiamo superato i limiti annuali delle polveri sottili solo per un giorno di non sforamento su tutti i giorni di analisi, in pratica un soffio.

Chiaramente l’assessore all’ambiente non si è minimamente preoccupato di evidenziare ciò e di comunicare alla cittadinanza questa situazione critica, anzi avrà tirato un sospiro di sollievo e alla chetichella si sarà rifugiato nel suo ufficio nuovo di zecca, come se nulla fosse. Anche perché quel giorno di sforamento evitato per puro caso lo avrebbe costretto a un surplus di lavoro per attuare azioni concrete per l’abbattimento delle polveri sottili.

Peccato che, anche all’inizio del nuovo anno, il trend è pressoché lo stesso: 10 sforamenti nel gennaio 2017, 9 nel mese di gennaio 2018. Avete notizia di azioni attuate per combattere il fenomeno dell’inquinamento a Fano? Certamente no. Altre città si stanno muovendo in modo autonomo attraverso le domeniche a piedi, un approccio alla decentralizzazione del traffico cittadino, il potenziamento delle piste ciclabili e le agevolazioni all’utilizzo di auto elettriche e ibride.

A parte qualche ordinanza del sindaco in alcuni periodi dell’anno, costretto dalla Regione Marche, con l’istituzione quasi inutile del bollino blu per alcune vie, nulla di concreto ed efficace. D’altronde cosa aspettarsi da un sindaco che nello show di fine anno si fa bello di aver istituito, in collaborazione con i privati, una centralina di analisi dell’aria nella zona industriale di Bellocchi, quando la stessa centralina non ha più rilevato i dati da agosto 2017?

Per questa amministrazione le “polveri sottili” sono solo da mettere sotto il tappeto dell’oblio e non un’occasione per rilanciare la qualità delle vita e della salubrità per la nostra città. Ora siamo stanchi di sentire tante parole, dopo quattro anni di amministrazione Seri, ma abbiamo necessità di azioni vere, come avviene in tante altre città

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