Una Fondazione nel vero senso della parola: capitanata da personalità di spicco slegate dalle logiche della politica che gestiscano in totale trasparenza i fondi pubblici per il Carnevale ma che, soprattutto, trovino risorse da privati e sponsor superiori a quelle attuali che si attestano intorno a circa il 55% e facciano aumentare il budget totale, grazie a una programmazione e ad un’azione svolta per 365 giorni all’anno. Con il Comune e un assessorato alla Cultura forte ed autorevole, che possano riservarsi un controllo sull’Ente attraverso opportune clausole statutarie.
Questa è una possibile soluzione che mettiamo sul piatto delle proposte da discutere, verificare ed eventualmente attuare per i prossimi anni nella gestione del Carnevale, a questo proposito chiediamo che il presidente della Sesta Commissione convochi al più presto un incontro che abbia questa finalità di approfondimento e che l’assessore di competenza si metta a disposizione per coordinare i lavori come successe proprio per la mozione condivisa sul Carnevale.
Perché andare avanti così non è più possibile: prima l’annuncio dell’entrata a pagamento per questo Carnevale, ricacciata giù perché due o tre politici locali non erano d’accordo (poco spendibile per questa campagna elettorale), poi improvvisi contributi pubblici a pioggia, ma insufficienti per un rilancio vero della manifestazione, con una Carnevalesca prona e ubbidiente che ha dimostrato nel caso in oggetto poca indipendenza. Il problema della sicurezza è stato sottostimato dagli organizzatori stessi come si evince dalle dichiarazioni rilasciate ai media. I conflitti di interesse emersi in questi ultimi giorni tra carristi, staff organizzativo e promozionale, componenti della Carnevalesca sono un elemento ulteriore di preoccupazione e andrebbero chiariti e risolti visto che si parla della delicata gestione di soldi pubblici. Il bilancio che non torna o meglio non tornano i numeri tra la convenzione stipulata per la realizzazione del carro di Rossini (85.000€ compresi di iva), quelli snocciolati dall’assessore (60.000 di cui 40.000 pagati dal Comune di Pesaro) e dalla presidente della Carnevalesca (20.000 usati per il carro in questione, mentre l’assessore dice che sono serviti per la sicurezza): come stanno davvero le cose? Forse sarebbe il caso di convocare in proposito anche un’altra commissione di Garanzia e Controllo per vederci più chiaro.
Occorre quindi avere una organizzazione libera da lacci politici e produttiva per tutto l’anno. Non certo sullo stile della Fondazione Teatro che purtroppo ad oggi vive solo grazie ai contributi pubblici comunali. Una Fondazione vera, autonoma e capace: dobbiamo provarci a ragionare con l’aiuto di tutti i soggetti interessati, senza la presunzione di avere la soluzione in mano, analizzando con attenzione i pro e i contro. Questo è un sforzo necessario da fare se vogliamo che il Carnevale sia un traino vero per la nostra cultura e per il turismo non legato solamente a tre domeniche all’anno. Altrimenti dovremo sempre districarci tra beghe da paesotto e proclami fumosi.