Eppur (ci) si muove … sul percorso misto Arzilla-Paleotta, in mezzo alla natura, tra belle alberature, in un bel paesaggio rurale. Peccato che con il nuovo progetto di pista ciclabile si vogliano abbattere numerosi e imponenti pioppi e fare una striscia di asfalto del tutto sovrastimata rispetto al flusso di persone e alla percorribilità del tratto. É questo che emerge da osservazioni inviate dai cittadini alla variante relativa al prospetto della futura pista ciclabile in oggetto. Non certo per cassare l’intervento, ma solo per migliorarlo. Perché in una zona così bella e naturale il decreto attuativo vigente del codice della strada e la legge n.2 gennaio 2018 permettono di realizzare un percorso promiscuo ciclo-pedonale di sezione variabile con terre naturali stabilizzate, invece di una corsia di tre metri e mezzo in asfalto. Ciò permetterebbe di salvaguardare l’efficacia del tratto rispetto alla naturale vocazione dell’area, senza l’abbattimento degli alberi e assicurando un notevole risparmio economico. Anche perché il flusso di persone in più rispetto all’attuale non sarà elevato, visto che già questo percorso esiste ed è fruito dai cittadini per raggiungere il mare e perché i primi due tratti lato arzilla del piano ciclabile (i tratti più complessi) non verranno per ora realizzati in attesa della fantomatica vasca di prima pioggia e per problemi con gli espropri. Oltretutto, in via Paleotta, dall’incrocio con Via Fattori fino a Casa Cecchi (circa 200 metri), non verrà creata una nuova pista ciclabile, ma un percorso promiscuo auto-biciclette. Per non parlare del successivo pericolosissimo incrocio con Via Modigliani. Criticità che avevamo fatto emergere durante la presentazione della variante in consiglio comunale. Ed ora che il testo tornerà in pubblica assise per l’approvazione definitiva, perché non pensare di utilizzare i risparmi proposti per realizzare un tratto nuovo di ciclabile per collegare veramente il resto della città con la zona Arzilla? Questa è la sfida che lanceremo in consiglio comunale per proporre un intervento rispettoso della natura ed efficace. Occorre creare nuove piste ciclabili e in rete, non stravolgere inutilmente percorsi ciclo-pedonali già esistenti.