Il “patto dei sindaci” è una iniziativa che la Comunità Europea ha lanciato dieci anni fa per incentivare l’avvio da parte dei Comuni di politiche di riduzione delle emissioni di CO2 e supporto alla sostenibilità energetica e ambientale.
Noi ci crediamo da sempre, tanto che – all’inizio di questa consigliatura – abbiamo spinto non poco perché venisse inserito nelle linee programmatiche della Giunta Seri, la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), di cui il nostro Comune era sprovvisto e di cui il nuovo assessore (come il vecchio) sembrava non aver mai avuto notizia… Eh già, perché nel 2011 il Comune di Fano aveva già aderito al Patto dei Sindaci, ma non avendo presentato il Piano d’Azione (PAES) nei 2 anni previsti, era stato poi anche “rimosso” dal patto.
Siamo quindi ben contenti che finalmente arrivi in Consiglio Comunale questo argomento, ma ci chiediamo: la Giunta vuole davvero avviare questo cambiamento, così, a meno di un anno dalla fine del suo mandato? Lo sa che l’adesione al patto obbliga il Comune a redigere un inventario delle emissioni e una valutazione delle vulnerabilità e dei rischi indotti dal cambiamento climatico? Lo sa la Giunta che poi, se aderisce, entro due anni da questo consiglio, dovrà presentare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC)? Non è che pensa che sia solo una “occasione” pubblicitaria, tanto al limite scaricherà al prossimo sindaco l’onere di fare il lavoro vero? O non è che oggi ci porta questo argomento, solo perché dalla Regione devono trovare alcuni Comuni che si “immolino” alla causa per non risultare inadempienti relativamente al progetto Europeo per cui lo SVIM (Società di Sviluppo della Regione) prenderà i finanziamenti?
Nel dubbio, ma soprattutto per assicurarci che a questa votazione segua celermente e in tempi brevi l’avvio delle attività necessarie perché il Comune di Fano non manchi nuovamente l’obiettivo, abbiamo presentato un emendamento, che chiede l’impegno della Giunta a redigere almeno l’inventario entro questo mandato e di presentarlo in Consiglio Comunale entro marzo 2019, così che la consegna del PAESC entro due anni non sia compromessa dall’eventuale transizione di mandato. Solo così Fano potrà in ogni caso avviare un processo di revisione delle sue politiche energetiche ed attivare azioni per la riduzione delle emissioni e nuove vie di sostenibilità nel contesto dei cambiamenti climatici in atto.