Mascarin aveva difeso l’inizio dei cantieri per gli scolmatori in Via Ruggeri a maggio 2017, per arrivare a concludere i lavori nella primavera 2018. Col risultato di avere un bel pezzo di spiaggia occupata da ruspe e recinzioni per tutta l’estate 2017 e nuove ordinanze di divieto di balneazione per gli sversamenti dagli scolmatori trattenuti vicino alla spiaggia a causa delle nuove scogliere, che hanno fatto da tappo.
Il 31 maggio 2018 l’assessore Fanesi annuncia trionfante: “Il loro termine era stato annunciato entro l’estate e i tempi sono stati rispettati alla perfezione. […] L’assessorato ai Lavori Pubblici e alla Mobilità del Comune di Fano comunica che sono terminati i lavori agli scolmatori da parte di Aset Spa. Questo lavoro insieme a quello delle nuove scogliere, renderà la spiaggia libera di Sassonia più bella dal punto di vista visivo e più sicura dal punto di vista ambientale [..] Siamo contenti di aver portato a termine quest’importante opera, di cui la città di Fano deve essere orgogliosa, proprio alla vigilia dell’inizio della stagione estiva.”
Poi ci si è accorti, nell’ordine, secondo le parole del Presidente Aset, che le zavorre dei tubi non reggono e che sono state ordinate di nuove, il collaudo non è stato fatto e quindi l’impianto non funziona, mancava l’allaccio all’Enel per l’impianto idraulico, ad oggi appena effettuato. Conseguenze? Due divieti di balneazioni già emessi in questa stagione estiva 2018.
Alla faccia dell’orgoglio fanese (o di Fanesi) e della tutela dell’ambiente. Questo è il risultato di un pressapochismo e di una incompetenza in primis politica e poi manageriale. A corroborare tale tesi, basti pensare che il Presidente Aset, ha ricevuto il premio di produzione del 2017 attraverso parametri decisi nel 2018. Tanto paga Pantalone e chi sbaglia non paga mai.