Con la notizia della scelta del progetto Renco per la costruzione dell’ospedale unico a Muraglia, si evidenzia con nettezza abbagliante come ancora una volta Fano rimane il fanalino di coda della provincia, con Pesaro che ne blocca qualsiasi tipo di sviluppo.
Ma la causa di tutto questo ha un nome e cognome: il sindaco Massimo Seri.
Vi ricordate la scorsa estate la firma del protocollo di intesa per uno sviluppo in sinergia tra Fano e Pesaro, firmato da Seri e Ricci? Cosa ne è scaturito? Un nulla di fatto. Al massimo abbiamo costruito per Pesaro il carro di Rossini, tradendo la nostra tradizione carnevalesca
Vi ricordate qualche settimana fa la firma de Protocollo sulla sanità per Fano, firmato da Seri e Ceriscioli? Cosa ne è scaturito? Nulla per Fano, tutto per Pesaro. Ecco l’impietoso confronto. Per Pesaro: nuovo ospedale, viabilità potenziata per raggiungere la struttura attraverso collegamenti con interquartieri e apertura di un nuovo casellino autostradale. Per Fano: se l’ospedale fanese rimarrà aperto sarà in pratica una specie di poliambulatorio, senza più punto nascita e servizi fondamentali; la promessa di una fantomatica clinica privata con le stesse qualità di Cotignola (con che medici e professionisti ci chiediamo, con quelli di Cotignola che vengono da noi?); 20 milioni di euro per una nuova strada Fano-Pesaro, quando in totale l’opera costa 100 milioni di euro, senza nessun nuovo casellino (anche se era previsto), di cui probabilmente abbiamo perso anche il contributo economico.
Se questo è un sindaco che ha difeso la propria città, noi preferiamo un Commissario di emergenza che regga le sorti della nostra città. Da sempre ci siamo battuti perché Fano si liberi dal cappio di Pesaro. Seri ha sempre fatto ammuina, spacciando per vincenti accordi perdenti in partenza. Noi, se andremo alla guida della città, ci batteremo ancora perché Fano sia città trainante della vallata con una sanità policentrica e, quindi, vicina ai cittadini, dove siano i contenuti (medici, strumentazioni e personale sanitario) e non i contenitori (nuovi muri e strade) ad avere la priorità.