SPORT E PERIFERIE: CHI È CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO

Non è stato l’attuale Governo, bensì la Corte Costituzionale a bloccare lo stanziamento di 75 milioni che avrebbe dovuto finanziare tutti gli interventi per gli impianti sportivi con un costo inferiore ai 300.000 euro nell’ambito del Fondo “Sport e periferie”.

La scarsa dimestichezza dei precedenti esecutivi targati Pd con la Costituzione ha causato danni non indifferenti anche in questo settore, oltre ad averne già procurati al Bando per le periferie e ai fondi contro il dissesto idrogeologico di Italia Sicura. Solo grazie all’impegno dell’attuale maggioranza, in queste settimane, si sta lavorando nelle commissioni parlamentari per risolvere lo stallo e avviare la ripartizione dei miliardi di euro contenuti nel Fondo Investimenti.

Per il resto, giova ricordare che il piano degli impianti sportivi da finanziare viene predisposto dal CONI, che per la fase istruttoria si avvale di un comitato formato da giudici amministrativi e avvocati dello Stato, mentre la Presidenza del Consiglio si limita a recepire l’elenco con un decreto.

Se alcuni Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, tra cui Fano e Pesaro, sono rimasti purtroppo esclusi dalla nuova tranche di contributi, significa probabilmente che le proposte presentate non rispondevano in modo soddisfacente ai criteri di selezione deliberati dal CONI stesso. Sul punto, tuttavia, in qualità di rappresentanti di questo territorio, avvertiamo la responsabilità di svolgere ulteriori approfondimenti e di informare al più presto gli enti locali interessati. D’altronde non è un mistero che il Comune di Fano ha già rischiato di perdere il finanziamento del CONI per la riqualificazione del campo dei militari, visto che il progetto era inadeguato e si è resa necessaria una revisione.

Gli amministratori locali che sbandierano missive dalla Regione farebbero meglio a rivolgersi a chi le ha firmate, cioè al Presidente Ceriscioli che esulta per gli 11,8 milioni di euro in arrivo nelle Marche, oltre il 10% delle risorse distribuite a livello nazionale, attribuendo il merito del successo alla sua capacità di mantenere vive le relazioni istituzionali con il CONI. Forse i progetti esclusi erano così lacunosi da non riuscire a ottenere neppure una piccola quota di contributi così generosi?

Ci sia concessa, in chiusura, una piccola annotazione. Da mesi cerchiamo una collaborazione istituzionale con le Amministrazioni locali, in particolare quella fanese, per portare risultati positivi e concreti al territorio, senza badare ai colori politici e mettendoci a disposizione di tutti coloro che richiedono il nostro intervento. Continueremo a farlo, senza la minima esitazione.

In cambio, però, assistiamo sempre più spesso a polemiche becere e montate ad arte contro i sottoscritti, condite di fake news e per nulla produttive, sulle quali – per ordine di scuderia – sono costretti a metterci la faccia anche assessori dal temperamento solitamente conciliante.

Un ultimo consiglio: prima di puntare il dito minacciando azioni giudiziarie, prima di depositare interrogazioni in Parlamento, si consideri a fondo se non ci sia il concreto pericolo che a finire sul banco degli imputati, alla fine della fiera, possano essere gli stessi accusatori.

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