Non sappiamo se i creatori della serie tv “Stranger things” si siano ispirati a Fano. Di sicuro, dopo la serata di venerdì, siamo convinti di vivere anche noi nel mondo del sottosopra: una dimensione irrazionale dove lo studio sui flussi di traffico si fa dopo aver già deciso quale strada realizzare, in modo da giustificarla, anziché prima, approfondendo diverse alternative al fine di scegliere l’intervento più efficace.
Gli esiti confermano tra l’altro quello che abbiamo sempre denunciato. Con la variante di Gimarra, la Statale si scaricherebbe di appena il 30% di traffico, nella sola parte nord, continuando a sopportare la stragrande maggioranza dei flussi. Il motivo è semplice: non riesce a intercettare efficacemente le auto provenienti da sud, essendo un intervento molto limitato e allo stesso tempo devastante e costosissimo. Addirittura, al contrario, nella simulazione che comprende interventi di traffic calming in ambito urbano, l’assedio del traffico peggiorerebbe su Viale Gramsci, Viale XII Settembre, Via Pisacane e via Roma: altro che liberazione della cinta muraria e di Porta Maggiore dal traffico di attraversamento! E le opere compensative, che sarebbero dovute diventare l’alternativa alla Statale, paradossalmente saranno in parte sgravate, poiché prive di ogni sbocco a nord e a sud e quindi pressoché inutili.
L’intenzione dichiarata candidamente, anzi, è quella di fare in modo che sia l’Interquartieri a trasformarsi nella nuova circonvallazione, in totale contraddizione con il suo nome e con la sua funzione storica. La variante di Gimarra toglierà qualche auto da valle e la porterà in zone altrettanto urbanizzate, come San Cristoforo, Poderino e – come se non bastasse l’accanimento già in essere – Trave.
Quando i cittadini hanno chiesto a Fanesi per quale motivo non si sia pensato a delle alternative più utili per spendere i 20 milioni assegnati a Fano per la viabilità di adduzione a Pesaro, ha avuto il coraggio di citare lo studio di due anni fa condotto dall’Amministrazione, costato circa 25.000 euro, la cui attendibilità è stata ampiamente screditata da analisi successive, che l’hanno smontata pezzo per pezzo. Anziché ristudiare daccapo tutti i tracciati presi in esame, compresa la complanare, Seri e Fanesi hanno preferito proseguire sparati sulla variante di Gimarra, dimostrando di aver già deciso di realizzare quell’intervento a prescindere da ogni evidenza logica e scientifica e disattendendo il proprio programma elettorale. Per il resto, è chiaro che il nervosismo emerso venerdì da parte della cittadinanza è il normale risultato dell’aver ignorato, per oltre quattro anni dall’ottenimento dei fondi, ogni straccio di confronto con la città sulla destinazione di queste risorse storiche. Ma in fondo, nel mondo del Sottosopra, tutto questo è la norma e non deve più stupire”.