Il Ministero della Transizione Ecologica mette a disposizione un fondo da 320 milioni di euro per finanziare la transizione energetica negli edifici pubblici. Inutile ribadire quanto l’obiettivo di efficientare e riconvertire il patrimonio comunale, nel frangente attuale, non sia solo un nobile e inderogabile proposito di ispirazione ecologica a tutela del clima, ma sia diventato una assoluta urgenza visti i rincari delle bollette.
La misura è volta a sostenere, a fondo perduto e a copertura totale degli investimenti, il finanziamento di impianti fotovoltaici, impianti solari termici, pompe di calore per la climatizzazione, sistemi di relamping (cioè la sostituzione dell’illuminazione con i led), chiusure trasparenti con infissi e sistemi di schermatura solare, e generatori di calore. Ogni comune potrà presentare fino a cinque istanze, ciascuna da un importo di 40.000 euro a 215.000 euro (IVA esclusa), potendo quindi aggiudicarsi oltre un milione di contributi, qualora tutte le domande venissero accettate.
La procedura è “a sportello” fino a esaurimento delle risorse disponibili e comunque con scadenza il prossimo 28 febbraio: insomma, non ci sono graduatorie o privilegi a capoluoghi di provincia che tengano. Occorre solo essere tempestivi con la presentazione delle istanze, che sarà possibile a partire dal 30 novembre. Ci aspettiamo quindi che il Comune di Fano abbia qualcosa di pronto nei cassetti e si tenga preparato per questa occasione. Finora la nostra città non ha purtroppo brillato per installazione di impianti di energia rinnovabile e iniziative di efficientamento su larga scala, nonostante gli atti approvati dal consiglio comunale su nostra iniziativa.
La giunta 5 stelle di Montelabbate è stata pioniera con la realizzazione della prima comunità energetica delle Marche, ma nonostante i nostri ripetuti inviti non è mai stata consultata per replicare l’esperienza felice a Fano, mentre viene considerata un modello virtuoso da tutta Italia e dalle maggiori associazioni ambientaliste nazionali. La transizione ecologica è un tema troppo importante per essere soffocato negli schemi delle appartenenze partitiche: avere l’umiltà di confrontarsi con chi ha dimostrato di avere le competenze per passare dalle parole ai fatti concreti sarebbe senz’altro più utile che limitarsi a partecipare a qualche convegno.
Ci auguriamo che la giunta Seri non si lasci sfuggire l’opportunità di ricevere queste risorse e sarebbe senz’altro interessante appurare, anche con una interrogazione se sarà necessario, quali interventi intenda sottoporre al vaglio del Ministero.