FANO-URBINO: ORA SERVE IL CORAGGIO DELLE SCELTE

Al convegno sulle ferrovie organizzato dalla Regione venerdì scorso a Urbino, è stata ribadita da parte della Fondazione FS, e in particolare dal direttore generale ing. Cantamessa, la grande occasione rappresentata dal ripristino della tratta Fano-Urbino.

È solo l’ennesima certificazione, da parte di un autorevole esperto, di quale sia l’orientamento di chi ha la competenza per esprimersi sulla destinazione di questo corridoio infrastrutturale, che secondo l’ing. Cantamessa sarebbe riduttivo ripristinare come ferrovia turistica, ma andrebbe riattivato a tutti gli effetti come trasporto pubblico locale.

D’altronde RFI ha già avuto modo di bocciare sotto il profilo tecnico ogni ipotesi di pista ciclabile nel sedime della ferrovia, mentre rappresenterebbe senz’altro un’opportunità la realizzazione di un sistema integrato treno-bici che garantisca la convivenza e la reciproca sinergia tra entrambe le opzioni di mobilità.

“La Fano-Urbino merita molto di più”: questo è stato il commento del direttore generale della Fondazione, che non possiamo far altro che condividere, con l’orgoglio e la consapevolezza che se oggi possiamo permetterci di guardare con concretezza a questo orizzonte è solo perché il Movimento 5 Stelle, tramite la senatrice Accoto, ha destinato i fondi specificamente previsti per avviare la progettazione del ripristino, cominciando da uno studio di fattibilità tecnico-economica che prende in considerazione non solo l’analisi dei flussi, ma anche la risoluzione di tutte le interferenze con la viabilità. Come noto, il documento sarebbe già pronto ma giacerebbe nei cassetti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonostante le nostre insistenti richieste di renderlo pubblico.

Superando la politica scellerata dei “rami secchi” perseguita negli anni ’80, i tempi sono ormai maturi, nel segno della transizione ecologica, per disegnare una visione lungimirante del trasporto su ferro nella nostra Regione, che punti sul rilancio delle nostre aree interne ricche di storia, cultura e bellezze naturali.

Basti pensare che la Fano-Urbino si connetterebbe non solo con la linea adriatica, ma potrebbe ricollegarsi anche con la Fabriano-Pergola e quindi indirettamente con Roma.

Occorre avere l’onestà intellettuale di riconoscere che la Giunta Regionale sta lavorando in questa direzione, ma se la tanto decantata “filiera” politica con il governo centrale funzionerà, si vedrà solo se ci sarà il coraggio e la volontà di destinare a questo grande progetto infrastrutturale di sviluppo le risorse necessarie.

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