Come molti cittadini ricorderanno, nella bolletta dell’acqua del primo trimestre 2019 per le utenze domestiche ASET ha incluso un ingente “conguaglio” derivante dall’applicazione dei nuovi criteri tariffari indicati dall’Autorità di Regolazione ARERA, adottati con le delibere di Aato n. 1 Pesaro e Urbino nn. 15 e 16, dell’11/10/2018.
Per gran parte dei cittadini la rimodulazione tariffaria ha comportato un consistente aumento di spesa, essendo stati ricalcolati in aumento i costi dei consumi dell’acqua a far data dal primo di gennaio dell’anno precedente (01.01.2018). A seguito di tale ricalcolo retroattivo, nei primi giorni di aprile 2019, infatti, sono state recapitate bollette salatissime agli ignari cittadini, che hanno vivamente protestato contro la dirigenza di ASET e contro il Comune per l’amara sorpresa.
L’imbarazzante situazione è stata frutto di decisioni prese in ambito locale non sufficientemente meditate, ed applicate in grave ritardo rispetto ai termini previsti dalle disposizioni di ARERA, con il conseguente accumulo in una sola bolletta degli aggravi relativi all’intero anno 2018. Nell’acceso dibattito seguito, sia in una riunione pubblica convocata dalla stessa Aset presso la MeMo, sia nella stampa, sono emerse anche le responsabilità politiche dell’amministrazione comunale, essendo ASET di proprietà per il 97% del Comune di Fano, ed essendo una società soggetta per statuto a controllo analogo a quello dei propri uffici da parte del Comune.
Il Movimento 5 Stelle e l’Associazione Bene Comune avevano fin da subito contestato l’illegittimità del comportamento di ASET, chiedendo che la maxibolletta del primo trimestre 2019 fosse sospesa, essendo gravata dall’applicazione retraoattiva di una nuova tariffa, cosa non consentita dalla legge.
Per chiedere la sospensione del pagamento della bolletta il Movimento 5 Stelle e Bene Comune avevano promosso anche una pubblica petizione, mediante la raccolta di firme nei banchetti.
Come spesso accade in queste occasioni, a seguito del clamore della protesta dei cittadini partì lo scaricabarile. ASET si nascose dietro le delibere di ARERA, negando le proprie responsabilità, ed il Sindaco se la cavò con qualche dichiarazione di solidarietà con i cittadini, ma senza nessun provvedimento concreto. L’unico risultato raggiunto fu che ASET concesse una rateazione di pagamento, non d’ufficio ma a richiesta degli utenti, costringendo quindi i cittadini che non potevano pagare la maxibolletta a fare la fila presso gli uffici di ASET per chiedere la rateazione.
Il Movimento 5 Stelle e l’Associazione Bene Comune non si arresero. Grazie alla disponibilità dell’Avv.to Matteo Giuliani, allora consigliere comunale del M5S nonché Presidente di Bene Comune, un cittadino fece ricorso al Giudice di Pace, il quale diede torto ad ASET, intimando il rimborso delle somme indebitamente richieste perché derivanti dall’applicazione retroattiva della nuova tariffa. ASET fece resistenza, impugnando la decisione del Giudice di Pace davanti al Tribunale di Pesaro.
La notizia è che in questi giorni, dopo oltre quattro anni dal fatto, è arrivata la sentenza del Tribunale di Pesaro che condanna ASET al risarcimento delle somme indebitamente addebitate al cittadino e alla rifusione delle spese legali.
Ora Il Movimento 5 Stelle di Fano e Bene Comune, alla luce della sentenza del Tribunale, chiedono ad ASET di ricalcolare la bolletta e di rimborsare agli utenti le somme retroattivamente addebitate in violazione di legge, senza fare ulteriore resistenza e senza costringere i cittadini ad intentare un’azione legale per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Consigliamo vivamente i cittadini di inviare al più presto una PEC o una lettera raccomandata ad ASET con la quale si chiede il ricalcolo della bolletta del primo trimestre 2019 ed il rimborso delle somme indebitamente addebitate alla luce della sentenza del Tribunale di Pesaro n. 645/2023, pubblicata il 05/10/2023, R.G. n. 1094/2021, allo scopo di interrompere i termini di prescrizione.