Gli ingenti finanziamenti ricevuti dalla Lega (ed in misura minore anche da altri partiti del centrodestra) da parte di persone e società riconducibili al gruppo imprenditoriale e familiare che fa capo alla Link Campus University, di cui si tratta nella stampa locale con dovizia di particolari dopo il mio intervento di martedì in Consiglio regionale che ha sollevato il tema, sono leciti e appaiono correttamente rendicontati dai partiti interessati.
Detto ciò, ritengo giusto che i cittadini sappiano da dove vengono i soldi che vanno ai partiti per avere un quadro completo sulle scelte politiche che fanno i loro rappresentanti dopo essere stati eletti in seguito a costose campagne elettorali.
Come sappiamo, l’università privata Link Campus University ha appena ottenuto il parere obbligatorio della Giunta regionale per aprire sedi universitarie nella regione Marche, per corsi di laurea in medicina e chirurgia e odontoiatria. Un’apertura a corsi universitari privati che costeranno alle famiglie degli studenti circa 20.000 Euro l’anno solo di retta da pagare alla Link Campus, oltre alle altre spese per libri, trasferte, eccetera. Su 6 anni di corso, se tutto va bene, parliamo di una spesa globale intorno ai 150.000 Euro per laurearsi. Mi chiedo come possa questa Giunta regionale, ed in primis l’assessore leghista Saltamartini, aver giudicato di “pubblico interesse” questo progetto, e mettere a disposizione le strutture sanitarie pubbliche ai pochi privilegiati che potranno permettersi questa spesa, mentre alle 4 Università pubbliche marchigiane, dove possono aspirare ad andare i tanti studenti meritevoli provenienti da famiglie “normali”, vengono tagliati dalla Stato i fondi ordinari di oltre il 3%.
Ridicolo sostenere che per questa strada si possa colmare la carenza di medici (che peraltro è attuale, e non tra dieci anni tra laurea e specializzazione).
Anche nell’istruzione universitaria, come nella sanità, il definanziamento e smantellamento dei servizi pubblici apre la strada agli affari delle imprese private. Per quanto mi riguarda, sono orgogliosa di appartenere ad un movimento politico che lotta per finanziare e difendere i servizi pubblici, e che non accetta finanziamenti da aziende .
Marta Ruggeri, capogruppo del M5S in consiglio regionale