Le primarie del pdmenoelle appena concluse hanno evidenziato, soprattutto nella nostra città, la voglia pesante di cambiamento. La vittoria di Renzi non fa altro che confermare la liquefazione vertiginosa dei vecchi partiti e l’anelito di democrazia di base che sale verso l’alto come un fungo atomico, che disgregherà tutta la vecchia politica e tutti gli apparati e le dinamiche fangose dei schieramenti tradizionali. Ma, attenti al lupo! Secondo noi, il “Duca di Firenze” non rappresenta la base , la popolazione, i ceti più bisognosi, le piccole imprese bensì tutta quella gamma di substrato medio-alto borghese che tenta di galleggiare in questa oleosa politica italiana; tenta, cioè, di barcamenarsi senza rischiare più di tanto il proprio tornaconto.
L’incontro segreto e omertoso con la finanza trasversale, la “vicinanza” importante a “Attila” Marchionne, le vicissitudini debitorie del comune di Firenze e soprattutto il malcelato arrivismo berlusconiano, fanno di Renzi un finto innovatore, un Gattopardo moderno e, se vogliamo, in un certo senso, più spregiudicato dell’originale. Il giovin Renzi, ben indottrinato e ben conscio dell’importanza, ancora basilare in Italia, della retorica populista, della cultura della personalità e dell’immagine, dell’uome forte e coadiuvato dall’inettitudine delle mezze figure pdmenoelline, si diletta nel nulla più assoluto, si bea di se stesso, scopiazzando qua e là il programma del Movimento 5 stelle, saltellando da un programma televisivo all’altro sfornando insulse ma quantomai furbe metafore popolar-calcistiche per spiegarci l’importanza dell’aria fritta. In sostanza, il vero cambiamento è il Movimento 5 Stelle, gli uomini e le donne che si mettono in gioco per la rinascita del Paese, senza ideologie, senza sostegno economico, senza televisioni e altri mezzi di persuasione occulta, senza corsa al potere, forti solo delle loro coscienze e della voglia di pulizia e innovazione.