Pochissimi mesi fa, l’assessore Luca Serfilippi ha evidenziato con grande soddisfazione il premio ricevuto dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito del sistema “Perla Pa” risultato per l’efficienza con cui Fano rende note alla sede centrale del Ministero le sue deliberazioni. Spacciandola per trasparenza del sito internet del Comune nei confronti dei cittadini. A sbeffeggiare la tracotanza e la supponenza del nostro caro assessore, ecco che arriva in questi giorni una pesante bocciatura da uno degli istituti più prestigiosi d’Italia, l’Università Bocconi.
Il sito Internet del Comune di Fano è stato classificato al terz’ultimo posto per la trasparenza in Italia, seguito solo dai fanalini di coda Caltanissetta e Viterbo, in un campione di 104 Comuni al di sopra dei 60.000 abitanti.
E’ inutile creare un sito comunale che risponde ad una logica funzionale esclusivamente alle esigenze della burocrazia e degli amministratori, più che ad un’ottica di semplificazione dei servizi utile al cittadino. Forse però non serviva una ricerca della Bocconi per capire quanto poco è fruibile il sito del comune di Fano e come sia macchinoso e difficile reperire le informazioni. Basterebbe solamente ascoltare un pò di più la voce del cittadino, chiedere alle persone comuni se riescono a trovare facilmente quello che cercano. O, più semplicemente, basterebbe entrarci. Infatti già nella Home Page ci si trova di fronte ad una serie di informazioni classificate in modo poco chiaro. Forse potrebbe esserci anche l’80% delle informazioni e addirittura arrivare al 100%, come auspicato dall’assessore Serfilippi, ma questo ovviamente non può bastare. Si dovrebbe rispondere a domande molto semplici quali:
– Come si trovano queste informazioni?
– E’ facile per un utente reperirle?
– In che forma vengono pubblicate?
– Sono facilmente comprensibili?
Un sito utile solo agli organi amministrativi non è un sito trasparente. Un sito non utilizzabile è un sito inutile e questo porta inevitabilmente ad uno spreco di risorse e soldi. Perchè se un cittadino non trova ciò che cerca è costretto a recarsi direttamente in comune.
E’ ridicolo da parte di Serfilippi nascondersi dietro al fatto che “con gli attuali mezzi non si può far meglio di così”. Gli strumenti a disposizione GRATUITAMENTE sono pressoché infiniti. Si tratta solo di scegliere i più adatti ed utilizzarli. Grazie all’utilizzo di questi strumenti e dell’open source le spese sarebbero ridotte al minimo, e il servizio sarebbe più che efficiente.
E’ la solita, vecchia storia: chi non riesce nella vita civile si mette in politica (pardon, intrallazzo), dove di rif o di raf un posto lo trova sempre; e ben remunerato, sottratto ad ogni controllo, o quasi. Dove il senso di responsabilità e la perizia sono concetti sconosciuti o volutamente ignorati. E poi mena pure vanto per meriti inesistenti o attribuiti da entità che operano secondo canoni etici simili ai suoi. C’è di che rallegrarsi, siamo proprio messi bene.