Il Porcellum è stato arrostito. La Corte Costituzionale ha messo la parola fine su quello che Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sostengono da anni. Una legge elettorale senza la scelta dei candidati da parte dei cittadini e con un premio di maggioranza così congegnato è illegittima. Ora basta con le ipocrisie. Si torni alla legge elettorale precedente e #tuttiacasa. Lo si faccia per evitare che un Parlamento politicamente deligittimato, continui a produrre leggi vergogna e spartizioni selvagge da parte dei partiti.
E’ il caso della Cassa Depositi e Prestiti, un gigante del credito che amministra 240 miliardi di euro di risparmi postali dei cittadini e che vede la mani della partitocrazia ben salde su questo tesoro tramite nomine come quella dell’ex ministro Bassanini e nel consiglio d’amministrazione di Fassino (Pd),Garavaglia (Lega) e Saitta (Pd).
L’arroganza dei partiti si è fatta sentire alla Camera durante il dibattito sull’inutile e costosissimo gasdotto Transadriatico-TAP. L’arroganza di chi pensa di aver sempre ideologicamente ragione è l’anticamera dell’ipocrisia.Come quella del decreto che rifinanzia le missioni di guerra spacciandole come interventi di… pace. Questi partiti dovrebbero ascoltare con forza le le semplici grandi parole di Dicki Chhoyang, ministro per i rapporti internazionali del Governo Tibetano in esilio, che ospite della Commissione Diritti Umani del Senato ha ricordato come “il messaggio universale della lotta del popolo tibetano sia la nonviolenza. Solo attraverso la nonviolenza si potrà realizzare un Mondo diverso”. Parole ad oggi inascoltate che ci ricordano anche la grande lotta di Nelson Mandela che ora corre nella savana del cielo. Parole che per ipocrisia, interessi, paura meschinità non sono mai state ascoltate.
Meschinità come quella dei “pianisti” che votano per colleghi assenti, truffando il fisco e alterando le votazioni parlamentari. Contro questo fenomeno il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto e una proposta di modifica di regolamento del Senato. In una settimana che ha visto arroganza e ipocrisia salire ai massimi livelli, si registra anche una piccola vittoria. Il Movimento 5 Stelle è riuscito a strappare alcuni risultati sul settore ambientale riuscendo tra l’altro a far stanziar in Commissione 140 milioni di euro per il dissesto idrogeologico e dirottare i fondi Anas verso la manutenzione stradale anzichè le grandi opere.