ASET SPA… DI CHI CI POSSIAMO FIDARE?

monteschiantello1 – Ci avevano detto che mai e poi mai avrebbero accolto rifiuti da fuori  provincia

Dalle dichiarazioni del presidente Mattioli e il consigliere Cicerchia

dal verbale del consiglio comunale del 21 giugno 2012

Mattioli  “Ha chiesto anche il consigliere Omiccioli se prendiamo rifiuti da altre province, da altre zone. Questo non glielo posso confermare ma Le dico che, a tutt’oggi, sono rifiuti solo dal Comune di Fano e dai Comuni soci, che portano in discarica

dal verbale del 27 settembre 2013

Cicerchia  “Qualora avvenisse la fusione, la discarica, che a mio avviso rappresenta l’aspetto più importante della questione, rimarrebbe in mano dei fanesi in modo sicuro.” e poi “Perché quando io sostengo che sarebbe auspicabile che la discarica rimanesse in mani fanesi, non vuol dire che non vedo l’ora di conferirci le cose, ma significa che è un percorso nel quale il Comune di Fano decide chi e che cosa ci porta dentro la discarica; questo vuol dire che se la discarica rimane a gestione del Comune di Fano, difficilmente ci sarà un  altro Comune che a fronte di un pagamento ottiene il permesso di scaricarci tonnellate di rifiuti. Mi dispiace, quindi, che il senso delle mie parole sia stato travisato”

2 – Ci avevano detto che l’ultimo bilancio era rose e fiori e con importanti attivi

Ci risulta che l’Aset Spa nel 2013 avrebbe conferito nella discarica di Monteschiantello ben 6.352 tonnellate di rifiuti speciali provenienti dall’Abruzzo, pari al 17% del totale smaltito. Ciò in base ad una convenzione stipulata il 07.01.2013 dall’allora Presidente Giovanni Mattioli con una ditta abruzzese operante nel settore del trattamento meccanico e biologico dei rifiuti solidi urbani, la DECO S.p.a. di Chieti.

Ciò vuol dire che nel 2013 sarebbe stato completamente vanificato l’impegno profuso dai cittadini fanesi per assolvere diligentemente al dovere di effettuare la raccolta differenziata. Infatti, mentre i cittadini fanesi si prodigavano a separare i rifiuti organici, la carta, la plastica ed il vetro allo scopo di ridurre il volume dei rifiuti da smaltire in discarica, il Consiglio di Amministrazione di Aset Spa preferiva assicurare all’azienda un contratto che consentiva di smaltire nella discarica di Fano fino ad 8.000 tonnellate di rifiuti provenienti dall’Abruzzo, contratto che a consuntivo avrebbe portato nel bilancio di Aset Spa un’entrata aggiuntiva di quasi 400.000 Euro. Nel caso specifico del bilancio 2013, non ne conosciamo ancora i contenuti, ma temiamo che il contratto con la Deco sia stato sottoscritto allo scopo di assicurare all’azienda un risultato economico positivo (da come si apprende da anticipazioni giornalistiche) altrimenti in forte dubbio, con i conseguenti premi di risultato (per bilancio in attivo) a favore di amministratori e dirigenti.

Più in generale, dall’esame dei bilanci pubblicati emerge senza ombra di dubbio che la gestione della discarica è di gran lunga l’attività economicamente più remunerativa tra tutti i servizi svolti dall’Aset.

Attraverso il maggiore o minore utilizzo della risorsa discarica l’Aset può quindi gestire il risultato economico complessivo dell’azienda, usando la discarica come un “rubinetto” da aprire di più o di meno a seconda delle esigenze programmatiche di bilancio. L’utilizzo di tale “rubinetto” però ha un grosso limite: la discarica è una risorsa limitata, e prima o poi si riempie.

Sarebbe stato quindi più conforme all’interesse pubblico da parte di Aset Spa approfittare della riduzione di rifiuti solidi urbani derivante dalla raccolta differenziata per allungare la vita utile della discarica al servizio dei cittadini del comune di Fano e degli altri comuni soci, compensando le minori entrate con azioni di contenimento dei costi di gestione della struttura aziendale, invece di importare rifiuti provenienti da fuori provincia.

Sorprende che la decisione di importare e conferire in discarica una così elevata quantità di rifiuti speciali provenienti da fuori provincia non sia pervenuta a conoscenza del Consiglio Comunale, essendo l’Aset Spa  una società “in house” soggetta a controllo analogo da parte del Comune di Fano ai sensi di legge e di statuto sociale. Evidentemente la previsione e la disciplina dell’apposito Comitato di Controllo non garantiscono una sufficiente trasparenza su atti gestionali di così

rilevante interesse pubblico

3 – Chi rompe paga

Pochi mesi fa è uscita una sentenza della Corte dei conti, sezione giurisdizionale Liguria, Sent. n. 83 del 27/05/2013, dove si definisce il danno erariale a carico degli amministratori ed il dirigente settore ambiente del Comune di Recco

La sentenza stabilisce la sussistenza di colpa grave da parte di tali soggetti per “inescusabile negligenza e grave trascuratezza nella cura dell’interesse pubblico per non avere posto in essere tutte le iniziative di propria competenza ai fini del rispetto delle disposizioni di legge sugli obiettivi di raccolta differenziata”. Il danno è stato quantificato dalla procura della Corte dei Conti pari ai maggiori costi sopportati dal Comune per il versamento in discarica dei rifiuti eccedenti a quelli che sarebbero stati conferiti se la raccolta differenziata fosse stata attuata nei termini di legge (importo poi ridotto in sentenza).

E’ indubbio che si tratta di un precedente dirompente che può mettere nei guai gli amministratori ed i dirigenti di molti Comuni, compreso il nostro.

Pur essendo la questione distinta dalla faccenda del conferimento in discarica di rifiuti da fuori provincia, tale sentenza dimostra che il M5S aveva ragione quando incalzavano gli amministratori sulla necessità ed urgenza di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per il rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legge. Addirittura il nostro Comune ha per molti anni deliberato per raggiungere percentuali di raccolta differenziata al di sotto dei valori legislativi, dando anche le premialità al Presidente di Aset… in pratica per non aver raggiunto i limiti di legge!

 

4 – Ci avevano detto che la gestione aset era trasparente e basata sul merito

VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 04.09.2013 (nomina nuovo consiglio amministrazione)

di stabilire per il Presidente Avv. Federico Romoli un compenso annuo omnicomprensivo pari al 70% dell’indennità del Sindaco di Fano, al quale dovrà aggiungersi per l’anno 2013 una indennità di risultato non inferiore a € 20.000 da corrispondersi nel caso di produzione di utile dell’esercizio 2013, da determinarsi secondo quanto stabilito dal comma 725, art. 1, della legge n.296/2006 (legge finanziaria 2007)

ART. 725 LEGGE FINANZIARIA 2007

725. Nelle società a totale partecipazione di comuni o province, il compenso lordo annuale, onnicomprensivo, attribuito al presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione, non può essere superiore per il presidente al 70 per cento e per i componenti al 60 per cento delle indennità spettanti, rispettivamente, al sindaco e al presidente della provincia ai sensi dell’articolo 82 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Resta ferma la possibilità di prevedere indennità di risultato solo nel caso di produzione di utili e in misura comunque non superiore al doppio del compenso onnicomprensivo di cui al primo periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano anche alle società controllate, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, dalle società indicate nel primo periodo del presente comma.
(comma così modificato dall’art. 61, comma 12, legge n. 133 del 2008)

5 –  Le soluzioni

Come faranno i fanesi ora votare questa classe politica che ha gestito Aset in questo modo artefatto e ingannevole. Di chi ci possiamo fidare ora? Di Aguzzi (e quindi di Del Vecchio), Santorelli (e quindi di Carloni), De Leo (che non ha vigilato)? Oppure i fanesi si devono mettere nella mani di Seri, stretto dal PD pesarese che non vede l’ora di inserire Aset dentro MarcheMultiservizi?

Se verremo eletti, azzereremo tutto e punteremo a raccolta spinta, riciclo in consorzi di comuni, tariffazione puntuale. La nostra proposta tecnica sarà quella di Azienda Speciale, forma giuridica nella quale viene  assicurata piena trasparenza degli atti, pieno controllo pubblico da parte dei consigli comunali e dei lavoratori stessi sulla gestione aziendale. Ma soprattutto il bilancio tenderà al pareggio e non al surplus finanziario a fine gestione: L’Aset gestisce un servizio pubblico basandosi su tariffe che i cittadini devono pagare. Se si ha un surplus di gestione vuol dire che i cittadini hanno pagato più del dovuto. O se accadesse che la gestione sia tanto virtuosa da avere degli avanzi di bilancio, questi devono essere reinvestiti nei servizi ai cittadini.

 

 

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