Quello che temevamo si sta avverando e purtroppo nel modo peggiore
A quanto pare l’iter per l’uscita del bando per la realizzazione dell’ospedale unico ha subito un’accelerazione a tappe forzate e sarà pronto a fine settembre. Lo studio di fattibilità, inserito direttamente nel bando, non sarà neppure consultabile, anche se il Governatore Spacca ci aveva promesso di renderlo disponibile subito dopo ferragosto.
La questione della realizzazione dell’ospedale unico, che un assessore neonominato ha definito recentemente “una pura questione accademica” e che il nostro sindaco per tutta la campagna elettorale ha liquidato con la stessa facilità, si starebbe invece concretizzando nella totale assenza di informazioni. Per caso c’è qualcosa da nascondere? Certamente sì: attraverso il contratto di disponibilità che entrerà nel bando, si realizzerà un indebitamento pubblico per almeno 20 anni, la sanità correrà il rischio di essere privatizzata con innalzamento dei costi per i cittadini, i servizi saranno minori visto il calo dei posti letto e la chiusura degli ospedali delle vallate del Metauro e del Foglia.
Per sostituire i finanziamenti pubblici che non arriveranno dal Ministero, c’è in programma la vendita di immobili importantissimi, come l’ospedaletto di Fano, che nei progetti originari ed attualmente sarebbe stato destinato a diventare R.S.A. (residenza sanitaria assistenziale), soprattutto per accogliere e assistere la numerosa popolazione anziana.
Ed infine i sindaci di Fano e Pesaro se la finiscano di nascondersi dietro inutili chiacchiere sulla localizzazione: sanno tutti e due benissimo che se verrà emanato il bando l’ospedale sarà sicuramente fatto a Muraglia, perché al momento é l’unica area della Provincia, inserita in un Piano Regolatore generale, già destinata ad uso Ospedaliero. In questo modo, grazie alle risorse prese da Fano, si realizzerà, praticamente, un nuovo ospedale a Pesaro.
Di fronte a tutto questo, solo il Movimento Cinque Stelle si oppone chiedendo chiarezza e proponendo un’alternativa concreta, ovvero la ristrutturazione dei 3 ospedali di Fano, Pesaro e Muraglia organizzati amministrativamente in un unico presidio ospedaliero di primo livello, perfettamente compatibile con gli standard ministeriali.
Oggi i nostri attuali ospedali sono una risorsa certa e, se ben organizzati, sarebbero certamente in grado di offrire al territorio sia i servizi essenziali sia alcune specialità ben integrate, riducendo liste d’attesa e mobilità passiva.
Oggi il sindaco di Fano Massimo Seri, con chi sta? Con la lobby del nuovo ospedale, o o con la sua promessa elettorale di difendere il Santa Croce? Almeno ora sarebbe il momento di svelare le carte.