Mercoledì verrà discussa in consiglio la delibera per la sottoscrizione della Convenzione .AATO, ossia l’Assemblea di Ambito Territoriale Ottimale, per noi coincidente con la Provincia. La legge regionale 30 del 28.12.2011 ha istituito questa Assemblea come un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia gestionale, ma ad oggi ancora queste assemblee non si sono costituite perché non è stata firmata la convenzione tra i componenti ( i comuni e la provincia).
Di cosa si occupa l’AATO? Di tutto quanto concerne il Servizio Idrico Integrato, ossia l’acqua: reti acquedotti, piano degli investimenti, scelta dei gestori, determinazione delle tariffe. L’AATO si delinea come il luogo fondamentale dove si definiscono i criteri e le modalità per il servizio idrico integrato, e quindi il luogo centrale dove garantire il mantenimento pubblico della gestione dell’acqua e avviare percorsi di partecipazione e trasparenza su questo tema.
La convenzione tipo proposta dalla Regione non ci sembra garantire tutto questo, e così abbiamo presentato 16 emendamenti al testo della convenzione, con l’obiettivo di:
- Garantire il mantenimento completamente pubblico della gestione dell’acqua, “ considerando l’accesso all’acqua, bene comune, come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile ed il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica”
- Orientare la gestione a “criteri di efficacia, efficienza ed economicità, nonché di tutela della qualità del servizio”, richiedendo anche la definizione modalità di affidamento degli incarichi e di conferimento delle infrastrutture che garantiscono il mantenimento pubblico
- Garantire la partecipazione e significatività dei Comuni, anche dei piccoli Comuni, attraverso i criteri di validità delle sedute e delle votazioni, la possibilità di convocazione dell’assemblea e modifica della convenzione stessa, la limitazione delle funzioni del presidente
- Garantire la trasparenza dell’ AATO, attraverso la registrazione e pubblicazione in streaming delle sedute, pubblicazione dei verbali.
A volte questi atti arrivano da qualche ente superiore e vengono presi per buoni d’ufficio, ma ogni consiglio comunale è sovrano e responsabile dell’adozione e la sottoscrizione. Ci auguriamo che le nostre proposte di revisione siano abbracciate dal Consiglio tutto, e che oltre le parole, anche nei fatti possiamo dimostrare che vogliamo l’acqua pubblica, attraverso processi pienamente partecipati e trasparenti, che il Comune di Fano non vuole delegare in bianco a nessun altro.