“Fano a cinque stelle” non è stata presente all’incontro sulla presentazione e firma del protocollo di comportamento etico politico proposto dall’Associazione “Città del Sole”. Non c’era, per una scelta ben precisa, pur rispettando il lavoro di chi ha redatto il protocollo e di chi lo ha firmato. Evidenziando lo spirito guida del protocollo, “ogni politico si impegna a mettere la politica al di sopra degli interessi personali e ad impegnarsi esclusivamente per il bene della comunità”, ci siamo domandati: c’è bisogno di firmare un patto in cui si promette di avere dei comportamenti che dovrebbero essere normali, visto che sono già inseriti nella Costituzione della Repubblica italiana? A cosa servirebbe una carta che rimarchi l’etica senza avere corrispettivi legislativi codificati? Una carta del genere servirebbe solo a creare degli alibi: la morale si discute, la legge no. Per cui, se qualcuno di quelli che firmano non si comporta come concordato (e non è un caso infrequente, viste le cronache locali e nazionali), che succede? Li mettiamo al pubblico ludibrio, piuttosto che perseguirli per legge?
Inoltre l’impegno concreto con i cittadini viene preso al momento di richiesta del voto e, successivamente, viene confermato quando si viene eventualmente eletti.
Pensate che firmando questo protocollo si sistemino le cose? Cioè quelli che hanno “fatto fuori” Paolini e Brunetti, secondo voi faranno un bel “mea culpa” ed all’improvviso inizieranno a comportarsi da brave persone che pensano alla Res-Publica e non ai propri interessi? Suvvia, siamo onesti!
Nessuna polemica vuole innescare la nostra “non presenza”. Vuole solo dare un messaggio di rottura di fronte al solito “bla bla” dei politicanti. Forse Paolini e Brunetti, piuttosto che firmare il protocollo, dovrebbero iniziare a spiegare in modo chiaro e definitivo come si sono svolte le loro “cacciate”. Certo, non è semplice, ma questo scatto di orgoglio sarebbe un bel segno. Proprio nello spirito del protocollo. Non palesando, invece, tutta la loro vera storia, danno purtroppo l’impressione di voler restare con un piede in due scarpe: da una parte vogliono proporre il rigore, dall’altra cercano di non disturbare troppo i soliti potenti per timore di essere fatti fuori definitivamente.
Vorremmo da parte di tutti, meno parole e più atti concreti. Atti di coerenza e rigore morale. Per questo non serve un foglio da firmare. Non è semplice, ma la politica fanese e nazionale deve farlo, se vuole riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica, in modo trasparente e sereno.