Quale futuro per l’offerta scolastica degli istituti superiori fanesi? Con la paventata perdita dell’autonomia dell’Istituto “Battisti”, destinato secondo gli ultimi piani di dimensionamento provinciale a finire sotto la dirigenza del Polo 3, si prospetta un futuro molto cupo e pieno di incertezze. Con questa scelta la città e il suo entroterra passerebbe da 4 a 3 autonomie scolastiche pregiudicando il futuro dell’offerta formativa del territorio.
Se venisse intrapreso questo passo, infatti, un’unica dirigenza sarebbe in grado di garantire un adeguato livello di qualità per l’amministrazione e la gestione dei percorsi scolastici?
Un unico preside con i suoi collaboratori avrebbe la responsabilità di gestire almeno 7 indirizzi di studio ben poco omogenei tra loro: Istituto Tecnico Industriale, indirizzo Trasporti e Logistica (Archimede), Grafica e Comunicazione (Seneca), Istituto Professionale Volta, Istituto Professionale Olivetti, con l’incorporazione del Battisti andrebbe a gestire l’Istituto Tecnico Commerciale con i suoi indirizzi Sistemi Informativi Aziendali, Amministrazione Finanza e Marketing (corso diurno e corso serale SIRIO),Istituto Tecnico del Turismo. Come può un polo scolastico “monstre” essere ben gestito e amministrato se dislocato in ben 4 plessi scolastici sparsi in tutta la città?
Occorre ripensare immediatamente scelte che possono pregiudicare i servizi scolastici del nostro territorio. Già oggi le valli del Cesano e del Metauro soffrono la mobilità passiva di centinaia di studenti verso scuole lontane, un esempio per tutti è il consistente flusso di studenti che ogni giorno partono in autobus (100 km al giorno e due ore perse) verso l’ITIS di Urbino da Fano e da Pesaro con abbonamenti annuali (ultimamente aumentati) intorno ai 640 € per studente . Con la perdita di una autonomia scolastica sarebbe inoltre impossibile chiedere l’apertura di nuovi corsi ad indirizzo tecnico a Fano, depauperando il territorio di quella formazione necessaria alle attività economiche, specie quelle più innovative.
Il Movimento 5 stelle propone di istituire subito un momento di confronto tra tutti gli attori interessati a difendere i servizi importanti per i cittadini, come la scuola pubblica, riunendo la politica assieme ai sindacati, alla consulta provinciale degli studenti, ai rappresentanti della scuola e delle categorie per ragionare su un nuovo piano di dimensionamento scolastico a livello provinciale e regionale che permetta di ridurre costi e disagi per gli studenti e le famiglie di tutto il territorio.
Perché non pensare di rimodulare gli indirizzi tecnici delle scuole fanesi e nella provincia in modo da non ridurre le autonomie ma di potenziarle?
Perché non pensare di permettere l’attivazione di corsi tecnici ad indirizzo industriale sulla costa e agrario anche all’entroterra rispondendo in modo più adeguato alle vocazioni e alle diversità dei territori?
Fano merita decisioni che non vadano a peggiorare i servizi come spesso abbiamo constatato in questi ultimi anni.