L’idea di ripristinare il biglietto per accedere ai tradizionali corsi mascherati del Carnevale, lanciata dalla lista “Noi Giovani” e poi condivisa anche dal consigliere Santorelli, non ci convince se messa in relazione con l’impianto attuale della manifestazione, che purtroppo si limita a replicare stancamente le edizioni precedenti, come ammettono gli stessi maestri carristi e come dimostra l’ampio riutilizzo dei vecchi carri allegorici.
Le responsabilità di questo impoverimento creativo vanno individuate, a nostro avviso, in primis nella scarsa volontà o capacità di recepire le sollecitazioni provenienti soprattutto dai carristi, al fine di riformare profondamente la manifestazione predisponendo una progettualità organica e completa che conferisca un respiro almeno nazionale al Carnevale di Fano; inoltre rileviamo anche la rinuncia, da parte degli Amministratori, a porsi come garanti della qualità e della buona riuscita dell’evento, malgrado i cospicui stanziamenti pubblici a favore dell’Ente Carnevalesca, che si regge quasi esclusivamente su questi. Il tavolo di programmazione istituito alla fine dell’estate scorsa, infatti, non ha portato a risultati tangibili, essendosi concluso con un accordo al ribasso tra Ente Carnevalesca e carristi, che ancora una volta ha impedito alle maestranze locali di sfruttare appieno le proprie potenzialità artistiche a favore della città.
In un contesto del genere, l’introduzione del biglietto all’ingresso non potrebbe essere giustificata neppure da un mero potenziamento dell’impianto esistente, che rimarrebbe raffazzonato, ma solo da un vero rilancio del Carnevale, a partire da un’idea di fondo che gli restituisca dignità culturale ed artistica, oltre che maggiore visibilità nazionale.
Per raggiungere questo obiettivo non è indispensabile chiamare alla direzione artistica un nome di grande prestigio, anche se – a pensarci bene – sarebbe stato meglio mettere Arbore (e il jazz) al servizio del Carnevale invernale piuttosto che dell’ennesimo evento-surrogato della Fano dei Cesari e del Carnevale estivo, entrambi abortiti. Anche una personalità fanese potrebbe tranquillamente assolvere a questo compito, recuperando finalmente i progetti già predisposti dai carristi, che uniscono la valorizzazione delle tradizioni popolari fanesi alle più svariate espressioni della satira, posta come tema focale del Carnevale, proponendo anche l’allestimento di una città in maschera permanente per rendere giustizia al brand “Fano città del Carnevale”, rimasto sottoutilizzato dal 2011 ad oggi.
Il fatto stesso che si torni a ventilare l’ipotesi del biglietto evidenzia comunque la sostanziale mancanza di interesse da parte dei privati ad effettuare investimenti strutturali e rilevanti nella manifestazione, a differenza di quanto accade nelle città limitrofe che, nonostante le analoghe situazioni di bilancio, sfruttano appieno il potenziale di eventi non così radicati nella tradizione popolare come il Carnevale fanese. Forse nella nostra città si è consolidata la tendenza di adagiarsi troppo sui finanziamenti pubblici, ma lo scarso spirito di iniziativa delle realtà produttive del territorio evidenzia anche l’incapacità da parte degli Amministratori di agevolare la sinergia tra pubblico e privato in una visione strategica, che invece risulterebbe incentivata dalla predisposizione di una piattaforma progettuale appetibile, coerente ed originale che sia frutto di una nuova concertazione in seno al tavolo di programmazione tra tutte le parti in causa, da cui siamo convinti che sia necessario ripartire con uno spirito più incisivamente innovativo.
La Giunta dovrebbe smettere di navigare a vista sperando di rimanere a galla, ora è il momento di fare delle scelte precise: su quale Fano vogliamo investire? Sulla Città del Carnevale? Di Vitruvio? Dello sport? Altrimenti corriamo il rischio di diventare la città di tutto e di niente.
Lista Civica MOVIMENTO CINQUE STELLE FANO – movimento5stelle.it
Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli, Roberta Ansuini